Fdi: “Bisogna aprire il dialogo col Telos o l’illegalità continuerà a dilagare”
“Poche frasi ci risultano antipatiche come la famigerata “io te l’avevo detto”. Quante volte ce l’hanno inflitta, nella vita, i vari soloni che abbiamo incrociato, esseri infallibili e preveggenti? Perciò mi perdonerete, gentili lettori del “ilsaronno”, cui chiedo ancora una volta ospitalità, se questa volta ricorro anch’io alla vieta frase, leggermente modificandola in “noi l’avevamo detto”.
Nel comunicato dello scorso 11 settembre dedicato allo sgombero del Telos, la sezione saronnese FdI–An esprimeva apprezzamento per l’operato delle forze dell’ordine e riconosceva il diritto della proprietà (pur tardivamente rivendicato) a rientrare nella disponibilità dell’immobile; auspicava però che si aprisse fra Comune e centro sociale un tavolo di confronto mirante alla seguente transazione: spazio autogestito nella legalità in cambio di rinuncia a comportamenti fonte di turbamento nella cittadinanza.
Il comunicato – qualcuno forse lo ricorderà – era stato criticato “da destra”, tanto che ne era seguita una nostra puntualizzazione nella quale, tra l’altro, si ipotizzava che gli aderenti al Telos “non avendo più una collocazione potrebbero trovare modo e motivo per rendere i loro comportamenti ancora più asociali di prima”.
Proprio questo si sta, a quanto pare, verificando. Fioriscono in Saronno manifestazioni non autorizzate le quali altro non sono che occupazioni temporanee del territorio, di fronte alle quali lo Stato arretra, controlla a distanza, lascia i cittadini nel disagio e nello sconcerto.
L’ultima “impresa” è l’evento musicale organizzato sabato sera in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto. Nel frattempo, come era facile immaginare, è iniziata la competizione fra ri-scrittori e ri-cancellatori delle scritte sulla sede storica del centro sociale. Si accettano scommesse su chi l’avrà vinta.
Ma – si dirà – lo Stato non possiede rapidi sistemi di intervento, e inoltre applica un comprensibile criterio di prudenza.
Proprio per questo mi sembra che, allo scopo di ottenere un raffreddamento della situazione, l’idea di un tavolo di confronto rimanga attuale.
Il Sindaco Dott. Porro l’ha esclusa, in una recente dichiarazione, sostenendo che il Telos, comunque, non accetterebbe il dialogo.
Questo può essere vero. La nostra impressione però è che i contatti fra il Telos e l’attuale Amministrazione (se ci sono stati) siano stati resi difficoltosi proprio dalla parziale consonanza ideologica fra i due interlocutori. Può essere che i rappresenti del centro sociale si aspettassero qualche cosa di più che la prassi di tollerante accomodamento di cui hanno goduto, e siano rimasti delusi. Non è escluso che il Telos meglio accetterebbe il confronto con un interlocutore ad esso dichiaratamente avverso.
Un confronto pragmatico, dove i sacri principi rimanessero fuori dalla porta, avrebbe il pregio della chiarezza reciproca, senza interferenze di altri fattori a recare disturbo.
Ma forse no, mi si potrebbe rispondere: il Telos non accetterebbe il dialogo con nessuno, né con questa Amministrazione né con chiunque altro.
Ripetiamo: può essere vero, ma varrebbe comunque la pena di tentare.
In primo luogo perché un diniego, quanto meno, evidenzierebbe appieno le responsabilità. E poi perché l’alternativa, a quanto si sta vedendo, è la sorta di disseminazione dell’illegalità che Saronno oggi subisce.
(foto archivio: due momenti dello sgombero)
22092014