FdI all’opera per trasformare Saronno “nell’anti-Milano”
Inizia così la riflessione di Alfonso Indelicato, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, che vi riportiamo integralmente.
Avevamo parlato di Saronno come di una possibile ed auspicabile antimilano, prospettando cioè una città la cui amministrazione fosse amica del cittadino (madre non matrigna) e non condizionata da una visione ideologica (cioè falsa e falsificatrice) della realtà.
Nulla chiarisce le idee come un esempio ben calzante: e questo esempio ce lo fornisce l’Assessore alla Sicurezza di Milano Marco Granelli il quale, in una circolare inviata il 18 ottobre scorso alla Polizia Locale, scrive tra l’altro: “mi aspetto che negli ultimi tre mesi dell’anno vi manteniate sopra le mille multe al mese (duemila per il centro) per dare un segnale di buona gestione del traffico”. Preciso, come si ricava da tutte le fonti di stampa, che il numero di mille multe è riferito non a tutta la città, ma alle singole zone. Dunque ciò che l’assessore Granelli vagheggia è il numero di 10.000 multe al mese, 120.000 all’anno.
Al di là del numero, ciò che colpisce è la modalità d’intervento. Modalità non tanto coercitiva quanto esosa, cioè evidentemente intesa a fare cassa. La stessa fissazione della quota – non meno di mille: un numero tondo da raggiungersi indipendentemente da una seria analisi della situazione che si va ad affrontare – ricorda i piani quinquennali di staliniana memoria (e qui si dirà: buon sangue non mente).
Ma, si potrebbe obbiettare, le multe servono anche a indurre l’automobilista al rispetto delle regole, quindi a prevenire incidenti, in ultima analisi a salvare vite.
Non è così. Chi conosce Milano sa che la grande maggioranza delle sanzioni viene inflitta per violazione del divieto di sosta, violazione cui l’automobilista milanese è quasi sempre costretto per disperazione, dopo lunghi peripli degli isolati alla caccia di un posto “buono”. Un altro must milanese è quello degli autovelox posti sulle grandi arterie di immissione in città (es. viale del Ghisallo, o viale Enrico Fermi) dove la maggior parte delle multe riguardano sforamenti di meno di 10 kmh.
Si verifica così l’assurdo che ad essere sanzionato è il cittadino onesto che lavora e che si muove per lavorare, mentre il delinquente autore di manovre davvero pericolose (guida in contromano, sorpasso con la linea continua, transito ad alta velocità sulle strisce) la fa franca, e paga eventualmente dazio solo se provoca un incidente.
A pensarci, però, tanto assurda questa situazione non è: c’è del metodo in questa follia.
E il metodo, come si diceva più sopra, è per l’appunto quello di porsi di fronte al cittadino onesto – quello che si alza al mattino presto per lavorare, che paga le tasse (magari non proprio fino all’ultimo centesimo, perché altrimenti farebbe fallimento), che cerca di onorare tutti gli adempimenti che la burocrazia gli richiede, che vede nella propria famiglia il primo e più importante welfare cui fare affidamento – come un gabelliere che spremendolo lo disprezza.
Lo disprezza, perché all’origine di questo atteggiamento non c’è solo la volontà di dragare risorse – in favore di chi, è questione che in questa sede non desidero affrontare – ma anche, in una prospettiva sfumatamente ma percepibilmente ideologica, la suggestione che in fondo il cittadino-modello è il vietnamita fasciato nel pigiama nero che si muove in bicicletta per strade polverose e piene di buche (delle quali, effetti, Milano è già ampiamente dotata).
Ecco, questo è uno dei tanti aspetti in cui, a nostro avviso, Saronno non dovrà essere simile a Milano, con la prossima Amministrazione. Su altre consimili questioni torneremo, se troveremo cortese ospitalità dai media, più avanti.
Alfonso Indelicato
coordinatore saronnese
Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale