Casa del fante, monumento al degrado nel centro cittadino
SARONNO – La “Casa del fante”? Spesso occupata da immigrati clandestini e trasformata in enorme discarica abusiva di rifiuti a due passi dal centro. Chi abita da quelle parti, in via Giuditta Pasta e dintorni, è preoccupato eccome. Non solo dei “fantasmi” che si aggirano la sera e durante la notte, che entrano ed escono dal caseggiato ridotto ad un colabrodo, dove ci sono porte spalancate e finestre ormai senza grate e con le tapparelle distrutte”.
A farlo notare alcuni residenti nella zona. Guardarci dentro è un gioco da ragazzi anche per il passante: il pian terreno è letteralmente coperto di immondizia d’ogni genere, dove trovano “terreno fertile” i topi che fanno il balzo dalle vicine sponde del torrente Lura. In alcuni angoli i cartoni che fungono da brandine per i disperati che di notte popolano il caseggiato. Ovunque anche bottiglie di vino e di birra. Due piani, d’epoca fascista, parte del complesso di edifici pubblici comprendente l’ex caserma dei vigili del fuoco, abbattuta nel luglio dell’anno scorso dal Comune. Che invece ha soprasseduto per quanto concerna la Casa del fante, già sede tra l’altro della biblioteca civica e dell’Associazione dei bersagli. Ora monumento al degrado.
24082015
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Commenti
drone vola…controllo……….
Fagioli dorme non disturbatelo ha fatto tanta fatica per essere eletto ora merita di riposare per i prossimi cinque anni…un pochino di comprensione, speriamo che lo staff d’oro qualcosa faccia…perché la giunta è astratta
Fagioli, sveglia!!!!!!!!!!!
Se questa situazione di degrado sussiste da 30 anni…ahimè non sarà certo questa giunta a risolvere..il problema.
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no 30 anni ….50 anni….
Andava abbattuta. Troppi edifici pubblici costosi e inutili. Poi ci lamentiamo delle tasse. Cominciamo a tagliare drasticamente.
Complimenti alla testata per aver richiamato l’attenzione su un problema tanto annoso quanto evidente.
Confido che perseveriate su questo tema che è uno scempio per la dignità cittadina.
Per la cronaca, la situazione è la medesima da che ho memoria, vale a dire, da ben oltre 30 anni.