Legambiente: “Il falò inquina come le pizzerie di Saronno in un mese”
SARONNO – Forni delle pizzerie versus falò in piazza: chi ha un più forte impatto sull’inquinamento atmosferico? A fare il confronto è stata Ambiente Saronno che dopo le recenti polemiche ha dedicato un post sulla “sfida” sulla propria pagina Facebook.
Ecco il confronto a colpi di numeri.
Ma quanto inquinano i forni a legna delle pizzerie?
Un forno a legna per pizzeria grande (10 pizze) consuma circa 4 kg/h (un po’ meno per funzionamenti prolungati: il forno è già caldo). A Saronno ci sono 30 pizzerie (fonte: pagine gialle), alcune hanno il forno elettrico e altre fanno andare il forno solo alla sera. Considerando anche il giorno di chiusura, sembra ragionevole un consumo medio giornaliero di 10 kg per pizzeria. Totale 300 kg/giorno. Per la tipologia dei forni il fattore di emissione dovrebbe essere di circa 5 grammi PM10/kg legna (300 g/GJ) e quindi nel complesso 1,5 kg/g per l’insieme delle pizzerie di Saronno.
E’ però interessante confrontare questi dati con un falò (tipo quello di Sant’Antonio. Indicativamente era attorno ai 2 metri cubi cioè circa 1 tonnellata di legna). Il fattore di emissione è di 20-30 grammi /kg (1200 -1800 g/GJ) e quindi circa 20-30 kg. Più esplicitamente, un falò emette quasi come tutte le pizzerie di Saronno in un mese.
02022016
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Commenti
Fregnaccie!! Vorrei sapere i conti dei soffioni che usano gli spazzini 1 sono a motore a scoppio 2 sollevano le polveri sottili .
ancora questa sciocchezza: le polvere sottili per definizione non cadono a terra se non in minima parte, proprio perché sottili.Quando cadono è solo perché vengono lavate dalla pioggia come oggi, che è l’unico intervento previsto da questa amministrazione
Ma è possibile che qualsiasi cosa venga organizzata ci sia sempre da ridire? Poi ci si lamente che città è morta, non si fa mai nulla etc. etc.
Ma dai, ma per favore!! Perchè non vietiamo anche di mangiare borlotti perchè poi si fanno le puzzette e si inquina l’aria? Il problema dell’inquinamento si risolve non facendo il falò ? Ma ci faccia il piacere…..
Il falò non si vieta, “che vuoi che sia, un falò all’anno! E poi è tradizione…”
I riscaldamenti guai a toccarli, “sei pazzo con sto freddo!?”
e il traffico… “bhe ma il fatto che la macchina inquini tanto è inflazionato alla media del gasolio sui metri cubi delle pizzerie bruciate a sant’Antonio!”
Però se vi capita andate sul Resegone a guardare verso la tanto amata Padania…
no sul Resegone no, tutti in fila a vedere Zalone….o all’Auchan o a prendre il gelato in auto a Como
è sempre curioso vedere come si vadano a cercare le pagliuzze e non si veda la trave! Siamo in emergenza PM10 e 2.5 e certo non dipende da falò e pizzerie. In tutto sto schifo nessuno si accorge che muoversi con i mezzi a Saronno e comuni limitrofi è sempre più follia. Io parto tutte le mattine da Uboldo per prendere un treno a Saronno e non usare la macchina per recarmi a Milano. Ed ecco che subito mi si viene incontro con un pullman ogni 30 minuti alla modica cifra di 1,50€ a tratta oppure 2 parcheggi che al costo di 20€ al mese (che se sommati ai 77 di abbonamento Ternord non sono bruscolini) che chiudono alla 20.30 così se ritardo in ufficio devo tornare a casa a piedi!!!!! Non ci sono piste ciclabili e quando ci sono finiscono nel nulla e il centro pedonale di Saronno è un via vai costante di veicoli. Ma l’unica cosa su cui si trova da dire è il falò…..
Legambiente presentate qualcosa di fficiale protocollato, facile fare populismo su social
ma sì, questi di Legambiente hanno il lenzuolo alla finestra ed il SUV sotto casa 😉
10 kg al giorno per pizzeria sono 5-7 pezzi di legno circa. siete sicuri dei vostri conti?
Forse la matematica di chi ha scritto l’articolo non e’ e non era (intendo a scuola ) il pezzo forte . Partendo dal consumo giornaliero in termini di peso dei forni pizzerie. Il forno funziona almeno 6/8 ore giorno che per un consumo di 4kg/h fanno 24/32 kg/g (e non 10 come indicato ) moltiplicato per 30 (pizzerie) fanno 720/960 kg/g.
La stima del volume della legna arsa nel falò di S’Antonio mi pare assai sovrastimata. Ammettendo che il volume fosse intorno a 2 mc (quindi un parallelepipedo di legna di 1×1 x2ml di altezza) , non pare verosimile attribuire un peso complessivo di 1000 kg visto che che si trattava di bancali appoggiati uno vicino all’altro con spazio ed aria uno tra uno e l’altro, ma sempre ammettendo quanto dichiarato in termini di peso legna bruciato .. Beh .. mi pare che i conti non tornano !!
Emissioni forni a legna pizzerie 1 giorno kg/g 720/960 moltiplicato per fattore emissione 5 g/kg PM = 3600/4800 g PM /giorno
Emissione falo’ S.Antonio Kg 1000 moltiplicato per fattore emissione 20-30 g/kg PM = 20000/30000 g PM
Se fosse tutto vero il falo’ ha inquinato per 5,5/6,5 giorni
NON CERTO PER UN MESE!!
In fine mi piacerebbe che i redatori dell’indagine si prendessero la briga di verificare su Saronno quanti impianti di riscaldamento (sia civili che commerciali/produttivi) vengono alimentati a gasolio.
Cosa non le è chiaro di “alcune hanno il forno elettrico e altre fanno andare il forno solo alla sera. Considerando anche il giorno di chiusura”?
A me sembra che lei ha gravi carenze in comprensione del testo invece. Considerando anche che questo è un articoletto di cronaca non un saggio breve. La facilità di compresione mi pare estrema
Chiedo ammenda per la mia “stupidità ” e mi duole apprendere che il mio commento, che non voleva essere affatto offensivo nei confronti dei redattori, ha suscitato disappunto.
Tuttavia quando si propone di pubblicare articoli dal roboante titolo “Legambiente: Il falò inquina come le pizzerie di Saronno in un mese” chi legge si aspetta di trovare nel contenuto dati incontrovertibili a sostegno di quanto asserito visto e considerato che si stà parlando della “salute pubblica” . Il mio stupido commento non voleva altro dimostrare che le affermazioni in esso contenute (sicuramente degne di nota e supportate da dati comunque non pubblicati nell’articolo) possono essere del tutto opinabili se analizzate da altro punto di vista.
Veramente non mi sembra questione di matematica ma forse di leggere attentamente e di ragionare. Se a Saronno tutte le 30 pizzerie avessero un forno di dimensione massima (10 pizze contemporanee – il valore di 4 kg /ora è riferito a questi forni), ma non tutti sono così; se tutte avessero il forno a legna (ma molte hanno i forno elettrico) ; se tutte facessero la pizza mezzogiorno e sera tenendo acceso il forno per 6 ore (8 ore mi sembra francamente eccessivo) ma molte fanno la pizza solo alla sera… Se tutto ciò fosse vero il consumo sarebbe di 20 kg/d (non 24 perchè almeno un giorno alla settimana sono chiuse e quindi 1 su 7 è mediamente ferma)
Considerando tutti i se (presenza di forni elettrici, di forni più piccoli, e di funzionamento solo serale) è, a mio parere, giusto dimezzare tale consumo stimato
Il falò è stato acceso due volte in quindici giorni. In un periodo dove l’inquinamento atmosferico è stato continuo e spesso ben
tre volte superiore al limite massimo di legge. Senza misure alternative volte a contenere l’inquinamento, l’immissione di sostanze inquinanti dei falò, di per se ragguardevole, ma non tragica, è invece, nel contesto odierno, diventata tragica. Questo è il problema di fondo: non si vuole contestualizzare i nostri piaceri, voleri, necessità. Ripristinare una tradizione morta da 50 anni, proprio quest’anno, è stato per lo meno inopportuno.
chi scrive articoli del genere denota che non ha proprio nulla a cui pensare ed eventualmente proporre…..il falò è un’occasione annuale di festa e non penso che inquini come tutte le situazioni (auto, riscaldamento e altro) che per tutto l’anno ci rovinano VERAMENTE la salute !! pensate a questi problemi non aggrappatevi a queste nullità per far polemica peraltro “sterile”
Fregnaccie il falò viene acceso una volta all’anno .
intanto ne hanno accesi due in quindici in un mese. e il falò non è tradizione saronnese
Non sono fregnacce sono semplici dati. Chiaramente il falò è un evento sporadico, nessuno lo nega (anche se quest’anno è già il secondo, ma in giornate con valori di PM 10 pari a 140 forse qualche piccola rinuncia si potrebbe fare (almeno in annate di emergenza come questa). Altrimenti non si esce più da questa problematica.
ma il falò è tradizione lombarda, la pizza è meridionale e presto verrà proibita
Invece di combattere il falò, i condomini con riscaldamento a nafta…