Ex macello, Valioni: “E’ uno spreco di risorse non realizzare il centro minori”
Con queste parole Valeria Valioni, ex vicesindaco ed assessore ai Servizi sociali stigmatizza la scelta dell’Amministrazione comunale di cambiare la destinazione della palazzina, appena ristrutturata di via Don Monza. Il progetto di creare un centro diurno per minori, è stato accantonato per creare un polo dedicato al lavoro.
MIGLIORARE IL SOSTEGNO AI MINORI
“Prima di tutto lo spostamento del Centro Minori in una zona più centrale avrebbe dato maggiore visibilità pubblica dell’intervento a favore dei minori (da 35 a 50) che vengono aiutati da educatori specializzati perché, pur generalmente normodotati, necessitano di maggiore protezione rispetto ai coetanei a causa di un insufficiente o inadeguato ruolo genitoriale. Un tale tipo di intervento non viene assicurato da tutti i Comuni, ha un costo non indifferente e costituisce un fiore all’occhiello del servizio sociale saronnese e della sensibilità delle varie Amministrazioni rispetto all’importanza dell’educazione dei minori in un contesto appropriato. Relegato in periferia, è ignorato dalla maggior parte dei cittadini e vissuto come un servizio per il Quartiere Matteotti, mentre nel tempo sono stati accolti bambini provenienti da varie aree della città. Inoltre il progetto, che era stato condiviso con le istituzioni del privato sociale che operano in area minorile (Casa di pronta accoglienza, Villaggio SOS) prevedeva che la casa diventasse un vero e proprio “Centro per minori e famiglie”, fortemente incardinato nella rete articolata di servizi per i minori e vi trovassero luogo anche un supporto psicologico al ruolo educativo per i genitori, incontri informativi, gruppi di auto mutuo aiuto sul tema ed altro ancora. Deve essere inoltre sottolineato che l’attuale sede è strutturalmente inadeguata sia perché necessita di sostituzione della copertura (eternit) , sia perché il piano inferiore, nato come palestra ed utilizzato invece per le attività, è poco riscaldato (come devono essere le palestre), e spiazzante nei suoi spazi (soffitti alti, mancanza di pareti) per i bambini piccoli che devono invece trovare un setting adeguato. Non c’è un filo di verde né di ombra nel cortile, coperto di ciottoli e tristemente spoglio”
LA STRUTTURA
La palazzina ristrutturata è immersa nel verde e la suddivisione dei locali è stata studiata pensando alla loro specifica destinazione. A tale proposito si evidenzia anche un notevole spreco di risorse destinandola ad altre funzioni: l’espansione di una parete con una parte nuova sui due piani è stata realizzata per disporre di due saloni per le attività ludiche e motorie ed ha avuto un costo aggiuntivo rispetto alla mera ristrutturazione; sui due piani sono stati anche realizzati gli impianti per due piccole cucine –laboratorio : “il polo per il lavoro” avrebbe potuto fare a meno di tali interventi strutturali come pure del verde e del giardino pubblico adiacente.
CON QUALI MOTIVAZIONI è STATA ABBANDONATO IL PROGETTO?
Per quanto ho potuto leggere sulla stampa locale la responsabilità di una diversa destinazione della palazzina non viene assunta come decisione della Giunta (con le relative motivazioni: perché il progetto viene bocciato? che cosa non funzionava? I cittadini hanno il diritto o no di saperlo?) ma viene scaricata su una fantomatica ed inesistente “associazione” che sarebbe contraria allo spostamento, forse ignorando (o fingendo di ignorare) che la gestione del Centro (che è un servizio pubblico a tutti gli effetti) è in carico a dipendenti comunali e, con mero ruolo di rincalzo, a poche unità di educatori di cooperativa. Se, come spesso avviene, tra i dipendenti si fossero incontrate resistenze al cambiamento, le si sarebbero dovute affrontare ricercando la condivisione per un progetto di sviluppo di un Centro che andava oltre la mera continuità dell’esistente: più impegnativo, certamente, ma anche importante per i bambini ed i ragazzi accolti, sempre che a loro si dia importanza ed attenzione.
CENTRO PER IL LAVORO, NON è UN’IDEA ORIGINALE
Anche nei progetti della Giunta Porro esisteva “il polo per il lavoro” (l’idea di riunire le funzioni in merito quindi non è un contributo originale della Giunta Fagioli) ma la sua allocazione era pensata per l’ex Tribunale (o per la sede comunale, se nell’ex Tribunale si fossero trasferite la Polizia Locale e funzioni aggregate). Di cosa voglia fare l’attuale Giunta degli spazi dell’ex Tribunale nulla si sa (d’altronde l’abolizione dell’editoriale della Giunta sulla prima pagina di saronno sette ha azzerato le informazioni in uscita dal Palazzo verso i cittadini) come pure, mi permetto di ricordarlo, della palestra comunale nuova ed inutilizzata realizzata nel complesso X1 del Quartiere Matteotti nell’ambito del contratto di quartiere.