Lega Nord sul teatro: “Trasparenza e buona amministrazione”
SARONNO – “Teatro: fatta trasparenza e buona amministrazione”. Lo sottolinea in un comunicato la Lega Nord, partito di maggioranza relativa a Saronno, dopo il consiglio comunale aperto di sabato scorso.
Lo riportiamo integralmente.
Consiglio comunale aperto con ampia spiegazione al pubblico da parte dell’Amministrazione. L’Amministrazione ha fatto trasparenza nel segno della buona gestione del Comune. La spiegazione era dovuta per fare trasparenza nel pieno rispetto dei cittadini. I cittadini devono conoscere la verità per capire e decidere se sostenere o no le scelte dell’Amministrazione.
Chi è venuto per fare polemica non ha gradito l’operazione di verità e di trasparenza da parte dell’Amministrazione. Ha dato molto fastidio alla solita sinistra che l’Amministrazione informasse i cittadini su quanto ha scritto la magistratura contabile in merito alle scelte del passato. L’opinione della magistratura contabile influenza le scelte future.
Il mandato ricevuto dal consiglio comunale attraverso la richiesta di alcuni consiglieri di minoranza, era quello di fare un’operazione di informazione coinvolgendo i cittadini. Così è stato fatto alla lettera. L’Ufficio di presidenza del consiglio comunale aveva concordato, con presente la minoranza, le modalità di presentazione al pubblico. E’ bene rimarcare che in occasione dell’Ufficio di presidenza i consiglieri di minoranza si sono dimostrati concordi con le modalità proposte e non hanno manifestato criticità, a dimostrazione che la polemica avvenuta in consiglio è stata strumentale. Il consiglio comunale ha agito con la massima trasparenza e disponibilità e ha reso disponibile una email teatro@comune.saronno.va.it per fare in modo che anche gli assenti, ad esempio gli studenti, potessero far pervenire proposte, suggerimenti, critiche e domande all’amministrazione in merito al futuro teatro. Non sono state ricevute email al momento. In consiglio ho sentito qualche esponente di sinistra che polemizzava sostenendo che l’Amministrazione avrebbe dovuto stare zitta per permettere ai polemisti di sinistra di gettare fango e discredito sul suo operato. La libertà di parola è a senso unico e va sempre a sinistra.
L’ampia spiegazione non è certo stata fatta per giustificare le scelte dell’Amministrazione, altrimenti sarebbe la prima volta che sento dire che la parola “trasparenza” si declina negativamente come giustificazione delle scelte amministrative. I cittadini in buona fede che sono intervenuti in consiglio con lo scopo di informarsi, sono stati ben contenti della massima trasparenza con cui l’Amministrazione Fagioli ha esposto i fatti e ha spiegato come intende procedere. Entriamo nel merito di alcuni elementi imprescindibili di cui si deve tenere conto per parlare del futuro del teatro.
La magistratura contabile ha dato la stessa opinione che avevamo espresso noi più volte in merito al teatro. E’ stato ripetuto che non si possono usare i soldi dei cittadini per ripianare il bilancio di una Spa in liquidazione.
La magistratura contabile ha dato ragione all’Amministrazione Fagioli: solo i costi sociali del teatro si possono ripianare, non le spese di funzionamento dello stesso. I cittadini non possono essere chiamati a contribuire ad un’attività economica esterna al Comune, salvo che questa attività esterna crei dei servizi per i cittadini. Quali sono questi costi sociali? Il segretario comunale Vittorio Carrara ha esemplificato i servizi sociali come il costo di un servizio di trasporto verso una frazione lontana di un Comune. Il servizio di trasporto diretto verso questa frazione è sicuramente in perdita, ma a fronte del fatto che è da considerarsi un servizio sociale verso la frazione, questo può essere ripianato dal Comune. Identica questione si pone per il teatro. I costi ridotti del biglietto di ingresso rispetto ai costi reali di alcune delle attività culturali o di pubblica istruzione possono essere considerati quali costi sociali in quanto sono utili per favorire la partecipazione anche dei cittadini che normalmente non partecipano o non possono partecipare all’attività teatrale. Questi costi sociali degli spettacoli sono preventivabili anche in sede di definizione della stagione teatrale.
In questo senso va letta la convenzione tra il Comune e la Fondazione teatro, nella quale è scritto a chiare lettere che l’attività culturale va concordata con il Comune. E’ quindi stato assolutamente opportuno da parte dell’Amministrazione spiegare la convenzione per ribadire di volerla seguire in modo scrupoloso e serio. Una buona Amministrazione gestisce in questi termini i rapporti con il teatro e non si fa richiamare dalla magistratura contabile.
23052016