Addio Insubria, Licata: “Bisogna sfruttare al meglio gli spazi rimasti vuoti”
SARONNO – “Ci dispiace che una sede universitaria vada via da Saronno, dava prestigio alla città”. E’ Francesco Licata, capogruppo del Pd cittadino a commentare ufficialmente la chiusura, dal prossimo anno accademico, della sede saronnese dell’Università Insubria. In sostanza già quest’anno le matricole di scienze motorie hanno frequentato le lezioni a Varese e da settembre anche gli studenti iscritti ai successi anni di corso lasceranno la città degli amaretti.
“L’Università avrà fatto i propri conti, basati probabilmente su ragionamenti relativi ai costi di gestione e ha quindi deciso di puntare su un’area territoriale specifica, Varese, dove le strutture alle quali intende fare riferimento sono migliori rispetto a quelle di Saronno”.
Secondo Licata però l’addio dell’Università apre nuove possibilità alla città per l’uso degli spazi del primo piano del Palazzo dell’Insubria: “Si aprono importantissime opportunità, che speriamo l’amministrazione civica sia in grado di cogliere. Da settembre nelle disponibilità dell’Amministrazione rientreranno spazi già ben definiti e a norma, senza la necessità di fare ulteriori modifiche. C’è la possibilità di metterli a reddito, trovando gli interlocutori giusti. La speranza è che quello stabile possa continuare a essere dedicato all’istruzione, come è sempre avvenuto in passato, sin da quando c’era il locale seminario, per poi diventare appunto una sede universitaria”.
10062016
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Commenti
Intervento decisamente inutile, giusto per postare qualcosa di banale che non gli attirasse le solite critiche. Avesse fatto una proposta concreta , invece il solito bla bla senza un fine concreto tipico del PD
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E tu di banalità sei un esperto…. si vede….
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Mettere un commento costruttivo su un articolo basato sul nulla è arduo. Ho commentato banalmente per pormi allo stesso livello del sig Licata, non volevo infierire troppo.
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visto che si continua a censurare messaggi: chiedete a Gilli perché volle lì l’università al posto del liceo classico che ci costò moltissimo per ristrutturare una sede asfittica. Ma passava per un grande amministratore, così narrano i suoi scherani, io non ne sento affatto la mancanza
Vuoi vedere che adesso proporrà un di metterci i profughi?
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Hai problemi con la lingua o con la tastiera?!?!
Tutti ora a dire mi dispiace …. se la notizia non fosse stata di pubblico dominio, tutti zitti … tanto anche dalle dichiarazioni di Licata si capisce che a questi della nostra città non importa nulla.
Poi che l’addio dell’Università apra nuovi spazi, è anche logico, che apra nuove prospettive e nuove opportunità è da vedere, c’è forse qualche interessante attività nella vecchia e decadente Saronno che possa avere un futuro ? Forse solo gli ospizi.
#insubria cambiapasso
#Licata prendi il pennello
Che un brandello di università staccato dal proprio centro torni alla casa madre è un bene per l’Università. E sarà un bene anche per Saronno, che ha bisogni che i suoi licei e istituti tecnici siano adeguati e di alto livello. Quindi prima di “mettere a reddito” o di darle in pasto a qualche associazione lobbistica si pensi alle scuole e all’istruzione.
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Quoto in toto. Come avevo già proposto.
Sistemare AIMO in altra struttura.
Classico e parte dello Scientifico in questi spazi ed unire le sedi dell’ITIS e dell’attuale classico.
Avremmo i migliori istituti superiori della provincia.
Se errore fu, perché perseverare?
Carpe diem (cogli l’attimo). -
peccato che questa fosse la proposta di Gilardoni, prima che lo stimatissimo Gilli la stravolgesse per pavoneggiarsi tronfio parlando di Università.
La storia non si può cambiare: potrei dire, avete voluto a suo tempo Gilli? e lo incensate come grande amministratore?? qui vedo uno dei suoi strabilianti risultati.
Appunto “metterla a reddito”.
Care associazioni toglietevi cattive idee dalla testa!!!