Addio Anci, Ui: “Operazione ideologica di obbedienza alle direttive Lega”
Inizia così la nota inviata da Unione italiana in merito all’ingresso di Saronno tra i comuni associati a Conord.
In verità, che Anci nel corso dei decenni, abbia assunto proporzioni fin troppo ampie e si sia connotata politicamente, con un evidente sbilanciamento a sinistra (determinato, peraltro, dall’essere governata da giunte di sinistra per libere elezioni un’ampia maggioranza dei Comuni italiani), è una circostanza non smentibile.
Tuttavia, è parimenti non smentibile l’importante funzione di studio dei problemi amministrativi e di supporto alle amministrazioni che Anci svolge con professionalità e competenza, oltretutto riunendo in una grande rete le realtà locali più diverse, offrendo occasioni di confronto, di conoscenza, di tutela collettiva di interessi diffusi.
Sorge quindi il dubbio che la scelta del sindaco sia di natura esclusivamente ideologica: la protesta contro le derive di Anci è del tutto strumentale per giustificare ed ammantare di assennatezza la contemporanea scelta di adesione alla Conord (Confederazione dei Comuni e Province del Nord), notoriamente un’emanazione, strumento amico della Lega Nord, che serve a tenere insieme e ad omogeneizzare politicamente le amministrazioni leghiste della c.d. “Padania”.
Operazione di obbedienza alle direttive della Lega Nord e di muscolare esibizione dei saldi legami tra le amministrazioni leghiste, che amano stare solo tra di loro, nel coerente perseguimento degli interessi del loro movimento politico, non dei cittadini (che non tutti sono leghisti).
Operazione ideologica chiara e palese, esaltatrice dell’identità leghista, cui l’amministrazione saronnese si presta con diligenza e zelo: dagli assessori non saronnesi, allo staff reperito tra leghisti di lungo corso, al pari di altri amministratori nelle partecipate, non saronnesi, ma leghisti.
Un’occupazione di ogni posizione di governo che continua incessantemente, nel silenzio dei saronnesi vassalli alleati e dei valvassini aspiranti alleati (ma tenuti fuori dalla porta, nonostante le continue manifestazioni di amorosa fede): la leghizzazione della città, che nulla ha da invidiare alle abitudini occupazioniste della sinistra.
Né la convenzione con Upel cambia le cose: il nostro Comune già aderiva ad Upel, interrottasi da qualche anno: i servizi offerti da Upel sono simili a quelli di Anci forse di diversa qualità; non si capisce, allora, a che cosa serva Conord, se la consulenza è prestata da Upel; meglio: si capisce benissimo che l’adesione a Conord è solo una manifestazione di puro leghismo. Con quali vantaggi per Saronno è ignoto. Un’altra tappa dell’assorbimento di Saronno nella galassia leghista pura e dura. Non dimentichi, però, la Lega nostrana che i Saronnesi non leghisti non sono una minoranza e che gli anni passano in fretta; in democrazia, nulla è irreversibile, quando si vota.
18092016