J’accuse di Fi: “Fagioli, pensi a fare il proprio lavoro, prima di gongolare e puntare il dito”
A scatenare lo “j’accuse” del partito l’intervista che il primo cittadino ha rilasciato a caldo a IlSaronno in merito al risultato del referendum a Saronno.
Il rapporto tra Forza Italia e la Lega Nord di Saronno è stato burrascoso fin dalla campagna elettorale: prima il tentativo di correre insieme, poi la scissione con pesanti accuse alla vigilia del voto e quindi un “sofferto da parte di entrambi” sostegno al ballottaggio.
L’aspettativa di Forza Italia di entrare nella maggioranza ed in Giunta non era certo segreta, anzi è stata palesata anche in consiglio comunale, ma da parte della Lega non ci sono mai state chiare aperture. Ora arriva un nuovo scambio di accuse che sembra segna un punto di rottura. Del resto indicando le motivazioni per l’esiguo margine con cui il “no” ha vinto a Saronno il primo cittadino aveva puntato il dito proprio sui forzisti, che questa volta hanno rinunciato al basso profilo tenuto in questi ultimi mesi e hanno risposto senza troppi giri di parole.
“Consideriamo l’intervento del Sindaco come ennesima e gratuita provocazione – esordiscono –
Può anche pensare “ce l’abbiamo fatta” e gloriarsi della vittoria del No. Ognuno è libero di autocelebrarsi come crede. Ma gli sfuggono parecchi elementi di valutazione, nella foga dell’intervista. Non dimentichiamo la disattenzione che dimostrò il 12 settembre scorso, quando aveva promesso che sarebbe stato presente al convegno strapartecipato con il prof. Angiolini e l’on. Fiano all’Aldo Moro. All’ultimo momento e senza nemmeno una telefonata disertò. Atteggiamento frequente, si dirà. Ma in quella sede avrebbe potuto capire che esistevano valide ragioni per approvare la proposta referendaria o disapprovarla, andando oltre la limitata interpretazione politichese del voto di fiducia o sfiducia al Governo Renzi.
Ragioni tanto valide da indurre “il mondo del centro”, che comprende formazioni politiche della sua maggioranza, verso posizioni tanto favorevoli quanto contrarie.
Comprendiamo che la libertà di voto sia difficile da digerire, più facile ripetere gli slogan della militanza”.
Ma Forza Italia va oltre: “Visto che il sindaco la vuole proprio “buttare in politica” – senza farsi sfiorare dall’idea che semplicemente questo tipo di proposta di revisione costituzionale non sia stata ritenuta soddisfacente – dovrebbe considerare gli 83 voti di scarto in quel di Saronno, poi sottrarre i voti dei 5 Stelle e della sinistra antirenziana; quindi non avrebbe di che gongolare, ma di che preoccuparsi per il risultato saronnese. Saronno rappresenta una situazione palesemente anomala rispetto al resto della provincia sia come proposta politica che come risultato referendario”.
La nota si conclude con un affondo: “Fagioli si permette poi di attribuire a Forza Italia una crisi di identità. Ma di cosa sta parlando? L’identità di Forza Italia a Saronno la conosce benissimo ed ai consigli comunali Agostino De Marco è sempre stato chiaro sulla posizione politica. Pensi piuttosto al marchio che lui stesso ha procurato alla propria identità, non rispettando gli accordi presi con Forza Italia e non solo. Sappia che i cittadini saronnesi dopo quasi due anni non si sono ancora accorti di aver cambiato sindaco. A questo Fagioli dovrebbe pensare: a svolgere per bene il lavoro che i Saronnesi gli hanno affidato.
(foto archivio)
07122016