Studentessa-rapinatrice: assolta perchè incapace di intendere e volere
L’episodio aveva scosso profondamente la città. Tutto era iniziato il 12 giugno 2014 quando, con una pistola da softair ed un coltello di bistecca la giovane allora 18enne aveva tentato di rapinare il negozio d’abbigliamento Luxuria in via Padre Monti. La ragazza aveva agito alle 18,30 ed aveva finito per aggredire la titolare dell’attività trascinandola fuori e sbattendole violentemente la testa contro una vetrina mentre la figlia della donna chiedeva aiuto a commercianti e passanti.
La studentessa saronnese, che aveva deciso di avvalsi del rito abbreviato, era stata condannata in primo grado a 10 mesi e, in seguito, sottoposta alla misura di due anni di ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario. Negli ultimi giorni dalla terza Corte d’Appello di Milano è arrivata l’assoluzione “perché non imputabile essendo soggetto ritenuto totalmente incapace di intendere e volere”.
Gli attimi dopo la rapina
[gallery type=”rectangular” ids=”37265,37270,37272,37273,37278,37277,37276,37275,37274,37280,37281,37282,37283,37284,37285″]
Coltello e pistola usati per la rapina
[gallery type=”rectangular” ids=”37333,37332,37331,37330,37329,37326,37327,37328,37325,37324,37323″]