Azione cattolica ambrosiana: “Ecco perchè l’accoglienza di monsignor Cattaneo è da ammirare”
“Molti scappano da una miriade di guerre oggi disseminate nel mondo, lo sappiamo. Salvare vite umane è impegno etico imprescindibile, nessuno lo discute. Non tutti scorgono la bellezza dell’accoglienza e della multiculturalità che trasforma il mondo, per taluni anzi è una iattura. E tuttavia la necessità di organizzarsi per accogliere al meglio i migranti, evitando caos e occasioni di reato, si impone nella nostra realtà odierna superando le idee. Qualcosa bisogna fare”
E affronta poi il caso Saronno dove l’accoglienza è un tema che divide la città e dove il prevosto ha voluto studiare un nuovo progetto malgrado il primo no del sindaco e una sua forte presa di posizione nelle ultime ore: “Ci sono almeno tre ragioni per cui la scelta di mons. Armando Cattaneo, prevosto di Saronno, mi colpisce in modo particolare e mi spinge ad esprimergli la mia ammirazione.
La prima riguarda una paziente e fiduciosa attesa, non priva di attivazione e impegno diretto, che le istituzioni e l’amministrazione locale facciano il loro corso nella direzione di un’istanza oggi impellente come quella di farsi tutti carico, un po’ ciascuno, del progetto di accoglienza dei profughi.
La seconda attiene alla capacità di pensare alla propria casa come valida alternativa per l’accoglienza coinvolgendo in questo la comunità cristiana del territorio, e quindi la Diocesi.
La terza è la dimostrazione di quella sollecitudine fresca e incondizionata che trovo in Evangelii Gaudium e che, anche attraverso la determinazione di don Armando di non sopportare più altre proroghe sull’accoglienza dei rifugiati, mi parla di un primato dei poveri nella vita cristiana non fatto di proclami e concetti troppo tondi, ma fatto di concretezza e senso di giustizia”.
“Nella realtà che supera l’idea – conclude – i tempi sono quelli del dialogo, della paziente costruzione di reti di intesa, del rispetto delle istituzioni e delle idee diverse, della ricerca comune di verità e bellezza. Qualche volta però, i tempi di una realtà illuminata dal Vangelo sono quelli di chi non aspetta altro tempo ma risponde all’urgenza del cuore. Urge mettere fatti concreti di fede vissuta, accettando di attraversare i conflitti che ne derivano perché i poveri sono persone in carne ed ossa, pronte a farci assaporare una prospettiva di vita nuova e perché siamo tutti più poveri se non troviamo le strade più creative per favorire la reciprocità e lo scambio profondo, in questo mondo che ci è dato di vivere”.
(foto archivio: la casa parrocchiale di Saronno dove saranno ospitati i profughi)
25052017