Sara Giudici: “Ecco cosa ho imparato dagli stagisti della 3AS”
SARONNO – Si è conclusa, con la pubblicazione degli ultimi articoli, la prima fase del progetto alternanza scuola lavoro che vede impegnati i ragazzi della classe 3as e la testata online ilSaronno.
A fare il bilancio di quest’esperienza la direttrice Sara Giudici.
Allora com’è andata? E’ stato impegnativo avere 27 stagisti?
“E’ stato soprattutto interessante. Fin dal primo incontro ho apprezzato la capacità dei ragazzi dei vedere i fatti da un punto diverso dal mio e le loro domande sono state spunto per diverse riflessioni anche con la redazione”
Com’è stato l’approccio con la scuola?
“Era l’aspetto che mi preoccupava di più. Pensavo tanta burocrazia e formalità ed invece dai docenti alla dirigenza sono tutti stati disponibilissimi. Mi hanno lasciato grande possibilità di manovra nella scelta dei temi e degli ospiti e hanno fornito tutto il sopporto necessario per concretizzare le mie idee nell’ambito delle direttive ministeriali. Un grazie al docente Carnevale che è stato quasi un mentore anche nel rapporto con i ragazzi, alla docente Mosca per la fiducia che mi ha trasmesso dal primo incontro e per tutti gli insegnanti rimasti in aula con me.
Quindi è stata un’esperienza diversa da come te l’eri immaginata?
“Si, forse ancora un po’ ancorata alla mia idea di scuola superiore, mi vedevo ancora scrivere sulla lavagna con i gessetti (che c’erano comunque in classe). E’ stata invece una bella sorpresa entrare in classe e vedere i ragazzi che prendevano appunti su pc e poter usare internet. L’unico aspetto che mi lascia perplessa è il continuo cambio classe dei ragazzi. Il problema di spazi del liceo Grassi è noto ma devo dire che l’organizzazione e i ragazzi lo affrontano nel migliore dei modi”.
Torniamo agli studenti hanno la stoffa per diventare giornalisti?
“Sono curiosi, hanno tante passioni, interessi e sono pronti a mettersi in gioco ma purtroppo nessuno di loro da grande sogna di fare il giornalista se non nel tempo libero… Un aspetto che ha colpito anche Ezio Motterle il primo ospite che hanno incontrato”
Giusto, gli ospiti un po’ l’aspetto focale di questa prima fase
“Abbiamo affrontato tanti temi da cosa serve per creare un giornale online a cos’è una notizia ma personalmente volevo anche a mostrare loro la parte che mi piace di più del mio lavoro ossia il “racconto di una comunità”. Devo dire che da questo punto di vista gli ospiti, che ringrazio per la disponibilità, hanno fatto un ottimo lavoro dando ai ragazzi tante informazione (su come è cambiata la professione, Ezio Motterle, sul mondo dei fotoreporter Domenico Ghiotto, sulle telecronache Diego Marturano, sulla propria carriera sportiva Achille Alanga, sulla scelta di entrare in politica Francesco Banfi sugli aspetti commerciali Matteo Romanò) ma anche tante emozioni ed esperienze di vita
Abbiamo letto anche di una trasferta…
“Certo in Municipio per una conferenza stampa ad hoc e qui ringrazio l’Amministrazione comunale con gli assessori Banfi e Dario Lonardoni ma anche il dirigente Massimo Stevenazzi che si sono dimostrati disponibili non solo per un approfondimento su una tematica complessa come la riqualificazione del Matteotti ma che ha fornito informazioni e risposte chiare ai ragazzi su come funziona la macchina comunale”
E per concludere l’immancabile la domanda sui progetti futuri…
“Sicuramente l’alternanza proseguirà l’anno prossimo e non vedo l’ora di ritrovare le domande di Nikolas, la disponibilità di Bruno, le foto di Mattia e lo sguardo attento di Francesco mentre spiego. Per quando riguarda ilSaronno continuerà ad essere a disposizione dei ragazzi ogni volta che vorranno mettersi in gioco per raccontare la propria città, la propria scuola o un fatto a cui hanno assistito. Ho apprezzato moltissimo le proposte dei ragazzi e la loro presenza (con la docente Mosca) alla festa de ilSaronno. Abbiamo già qualche progetto da concretizzare ma lo scoprirete online”
31012018
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Commenti
Nessuno vuol fare il giornalista? Avranno capito che a IL SARONNO si fa ufficio stampa telos e basta!
Sara Giudici, permette una domanda?
Lei davvero si stupisce come, nel 2018, dei ragazzi di 16 anni non desiderino intraprendere la carriera del giornalista?
Questi ragazzi sono realisti e lungimiranti: probabilmente hanno già fiutato un futuro di precariato e sopravvivenza senza prospettive e cercheranno certezze che solo certi percorsi di studio, ormai, possono fornire. (studiare in Italia e lavorare all’estero)
E questo non è certo il caso del giornalismo.
Stupirsi di queste scelte dimostra un distaccamento dalla realtà e la cosa è piuttosto preoccupante se a partorire simile pensiero è la direttrice di un giornale.
PS: vogliamo anche considerare come, nel nostro paese, la libertà di stampa sia ormai caduta in fondo alla classifica secondo le statistiche di “reporter senza frontiere”?