Rodari, Lonardoni: “Abbattere la scuola o ristrutturarla? Questa è la scelta che dobbiamo fare”
SARONNO – “E’ stato un incontro molto proficuo, durante il quale ci siamo confrontati con insegnanti e rappresentanti dei genitori per fare il punto della situazione”. Così l’assessore ai lavori pubblici Dario Lonardoni commenta la riunione che si è tenuta giovedì sera per parlare delle problematiche inerenti la scuola Rodari. Presenti una cinquantina di persone tra professori e rappresentanti, da parte del Comune erano anche presenti diversi tecnici, che hanno portato con sé i progetti inerenti non solo i lavori di manutenzione che si stanno effettuando ma anche quelli concernenti l’ipotesi della scuola nuova o quella ristrutturata.
“Abbiamo avuto modo di confrontarci su diversi argomenti facendo chiarezza, una volta per tutte, sulle problematiche esistenti. Allo stato attuale è indubbio che si debba procedere con una sorta di soluzioni tampone, andando a mettere mano sulle criticità più evidenti; ma è altrettanto evidente che si debba anche ragionare in ottica futura”.
Prosegue Lonardoni: “In questo senso, due sono le strade che si possono seguire. La prima è costruire una scuola ex novo, sfruttando lo spazio esistente e che costerebbe circa cinque milioni di euro, una spesa non indifferente. L’alternativa è quella di effettuare un massiccio restyling della struttura attualmente esistente, che comporterebbe vantaggi e svantaggi”.
Spiega ancora l’assessore: “Questa seconda opzione costerebbe la metà, vale a dire due milioni e mezzo di euro, e ci permetterebbe di avere una struttura comunque ampiamente agibile per diversi anni a venire. L’incognita è rappresentata essenzialmente dalle tempistiche, non è detto che si riesca a incastrare alla perfezione i tempi di intervento con quelli dello svolgimento dell’anno scolastico, e di siti alternativi non ce ne sono, per poter ospitare gli alunni”.
Conclude Lonardoni: “Abbiamo incaricato un professionista di studiare le due diverse soluzioni, anche sulla scorta di precedenti esperienze: questa scuola infatti è assolutamente identica ad almeno un’altra settantina di strutture costruite negli ultimi decenni in tutto il Nord Italia, molte delle quali sono state appunto restaurate. Sulla scorta di questa esperienza, nei prossimi mesi sarà possibile trarre le conclusioni, senza dimenticare che a breve parteciperemo a una sorta di “pre-bando” a livello nazionale che potrebbe darci ulteriori risorse per una delle sue soluzioni, qualunque essa sia. Ringrazio chi è intervenuto all’incontro che ha dato spunti e occasioni di riflessione a tutti”.
L’assemblea era stata richiesta dal comitato genitori dopo gli ultimi problemi, infiltrazioni e crollo di pezzi di controsoffitto, registrati da dicembre ad oggi.
(foto: secchi in classe durante la crisi delle infiltrazioni)
25022018
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Commenti
La soluzione di riqualificazione dell’esistente mi pare quella piu’ ragionevole. Al di la’ dei minori costi, non si andrebbe ad edificare una nuova scuola nel terreno retrostante, che e’ verde prezioso per tutti e spazio di gioco per i bambini della Rodari. Non commetterei l’errore che e’ stato fatto con la Pizzigoni: costruzione di una nuova struttura e mantenimento della vecchia per altri usi, destinata ad un triste abbandono.