Visto da Varese: Un fronte comune per risanare le acque del lago
di EZIO MOTTERLE
Cresce l’impegno per ridare purezza al lago di Varese, simbolo del turismo prealpino da tempo al centro di interventi finalizzati al risanamento dopo il grave inquinamento subito soprattutto negli scorsi decenni. Alla recente riunione dell’osservatorio composto da Comuni rivieraschi ed enti territoriali seguirà un accordo di programma con la Regione per ridurre anzitutto il carico di fosforo, oggi circa 80 microgrammi per litro, mentre la quota naturale considerata come obiettivo è attorno a 20 (da considerare che trent’anni fa si era giunti anche a 440). Previsti lavori su fognature, sfioratori, vasche: sarà anche riattivato l’impianto di prelievo ipolimnico per la rimozione dei residui nocivi presenti sul fondale. Il problema mobilita un fronte comune che scommette sulla possibilità di ridare qualità alle acque di un bacino non balneabile, ma comunque patrimonio irrinunciabile dell’attrattività turistica del territorio. In una lettera inviata alle autorità, intanto, gli Amici della Terra segnalano ulteriori passi necessari: identificazione di un organo coordinatore dei problemi legati al risanamento, apposito sito internet istituzionale con tutti i dati relativi a quanto è stato fatto e si farà, coinvolgimento per i finanziamenti di enti superiori (Regione, Stato, Ue). Prioritario, ricorda l’associazione ambientalista varesina, “razionalizzare tutta la rete fognaria portandola in rapida progressione allo sdoppiamento con esclusione del convogliamento di acque meteoriche” nel grande collettore circumlacuale. Per il prelievo ipolimnico occorre infine valutare il rapporto costi-benefici, ricordando che “non può essere condivisa una soluzione che comporti lo sversamento dei liquami, pur trattati, ancora in acque naturali (vanno invece convogliati nel depuratore)”. Resta l’impegno comune di fondo: impedire nuovi ingressi di sostanze inquinanti nel lago e procedere alla riossigenazione delle acque riportandole per quanto possibile alla limpidezza offuscata dalla pesante eutrofizzazione, col graduale ritorno alla balneabilità, cominciando da alcuni litorali particolarmente suggestivi. Dove oggi tanti aspiranti bagnanti prendono solo la tintarella sulla spiaggia. Evitando il tuffo, ahimè proibito.