Epatite A: ecco come fare prevenzione
SARONNO – Dopo i sei casi di epatite A nelle scuole saronnesi, che hanno colpito la scuola materna Collodi, le scuole elementari Rodari e il liceo Grassi sono diverse le famiglie degli studenti ed anche i saronnesi che si chiedono come fare prevenzione.
L’epatite A è una malattia virale acuta che colpisce il fegato. Può presentarsi dai 15 ai 50 giorni dopo il contatto col virus, divenendo contagiosa da due settimane prima ad una settimana dopo la comparsa dell’ittero, e si trasmette tramite lo scambio di liquidi corporei o feci, tramite contagio diretto interumano (ad esempio: le mani sporche) e tramite l’ingestione di alimenti infetti. Il virus può essere trasmesso anche prima del manifestarsi dei sintomi, sia ad altre persone che all’ambiente d’uso comune, e di solito si manifesta a causa di una scarsa igiene, in particolare prima dei pasti.
I sintomi comprendono: malessere corporeo diffuso, stanchezza, dolori all’addome, mancanza di appetito, nausea, febbre e colorito della pelle tendente al giallo, derivato dall’interferenza del virus nell’attività epatica. Il rischio di trasmissione, tuttavia, rimane basso, essendo circoscritto solo al contatto nella sfera personale di un malato.
Per evitare di diffondere il virus, come indicato dal dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats Insubria, si consiglia di lavare accuratamente le mani, in particolare dopo aver usato i servizi igienici, prima e dopo aver cambiato il pannolino o accudito bambini che hanno utilizzato servizi igienici, prima e dopo la manipolazione o il consumo di alimenti, prima e dopo la manipolazione di stoviglie e posate e dopo il contatto con oggetti sporchi o potenzialmente contaminati. Importante è anche tenere sotto controllo l’igiene relativa agli indumenti (tenendo separati gli oggetti ad uso personale, lavando a temperature elevate asciugamani e biancheria intima, smaltendo in modo corretto pannolini o materiale biologico potenzialmente infetto), agli oggetti personali (non usando in comune oggetti taglienti o a punta, disinfettando le stoviglie con detersivo e/o acqua e cloro), all’ambiente (lavando accuratamente con acqua e detergente le superfici e gli oggetti a contatto con le mani sporche o imbrattati di feci e provvedendo alla disinfezione con acqua e cloro).
Per la persona malata, sono necessari l’isolamento enterico per 7 giorni e l’allontanamento dalla collettività per la stessa durata. Per i contatti stretti/conviventi, oltre all’eventuale vaccinazione, si raccomanda di riferire al proprio medico l’eventuale insorgenza di sintomi e segni fino a 50 giorni sono il contatto con la persona malata.
A prevenzione della diffusione del virus, nelle scuole sono state diffuse istruzioni e informazioni a proposito del mantenimento di una corretta igiene personale, come istruzioni sul corretto lavaggio delle mani, in modo da evitare e contenere possibili casi futuri.
Non c’è bisogno di alcun allarmismo, visto che tutti i casi sono stati correttamente contenuti, ma l’informazione sulla prevenzione è un passaggio importantissimo che tutte le persone devono conoscere ed intraprendere, per una più corretta convivenza e contro la diffusione di malattie.
Bruno Billone