Intitolazione a Ramelli, Valioni: “Servirebbe qualche modifica”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex vicesindaco Valeria Valioni in merito alla proposta dell’esponente della Giunta Gianangelo Tosi di realizzare un’intitolazione a Sergio Ramelli.
“Leggo un comunicato dell’assessore Gianangelo Tosi cui non posso sottrarmi di rispondere, date le molte distorsioni della verità dei fatti che contiene.
Al suo ringraziamento alle diverse realtà neofasciste per “la composta manifestazione e assoluta calma” certamente non si uniranno le forze dell’ordine e la magistratura (Corriere.it/milano:”scontri-neofascisti-polizia-corteo-Ramelli-due feriti”. Sky tg24:” Ramelli, a Milano scontri tra manifestanti di estrema destra e polizia: alcuni feriti; huffingtonpost.it : “camerata-Sergio-Ramelli-presente!-l’inquietante-video-del-saluto-romano-dei-fascisti-a-Milano”). Ma la recrudescenza, a parere di Tosi, è quella di “una sinistra violenta e antidemocratica”. I sinceri democratici invece scendono in piazza a mano tesa violando le disposizioni di Prefetto e Questore (ma al rispetto delle Istituzioni, quando fa comodo, ci si appella).
Quanto alla proposta di una lapide per Ramelli ritengo di associarmi con qualche piccola modifica.
Metterei, in ordine rigorosamente alfabetico i giovani trucidati per motivi politici negli anni ’70, limitandoci a quel periodo e a Milano (l’elenco altrimenti sarebbe troppo lungo) ed escludendo ogni riferimento alle vittime dello stragismo fascista e degli anni di piombo di Brigatisti rossi.
Solo vittime insensatamente uccise da opposte fazioni.
Gaetano Amoroso, anni 21, operaio e militante comunista, aggredito il 27 aprile 1976 da parte di un gruppo di attivisti di estrema destra e deceduto 3 giorni dopo
Alberto Brasili, studente di 26 anni accoltellato il 25/5/75 da militanti neofascisti mentre era insieme alla fidanzata Lucia Corna,ferita ma sopravvissuta. La sua colpa: aver staccato un adesivo elettorale del MSI da un palo della luce
Lorenzo Iannucci, detto Iaio, anni 18 ucciso da arma da fuoco davanti al Leoncavallo il 18/3/78. Omicidio rivendicato da estremisti di destra.
Enrico Pedenovi, anni 50, consigliere provinciale del MSI, ucciso il 2/5/76 per rappresaglia due giorni dopo l’omicidio di Gaetano Amoroso
Sergio Ramelli, anni 18, militante del Fronte della Gioventù, aggredito il 13/3/75 da esponenti di Avanguardia Operaia e deceduto a seguito delle ferite il 29 aprile successivo.
Fausto Tinelli, anni 18, ucciso con Iannucci il 18/3/78
Claudio Varalli, anni 18, ucciso il 16/4/75 da un militante di Avanguardia Nazionale in piazza Cavour a Milano.
La dedica:
Ricordando le vittime di una violenza insensata di un recente passato, nell’auspicio che le giovani generazioni sappiano trovare spazi di confronto civile e di dialogo democratico, pur nella diversa appartenenza politica e difformità di opinioni e valori.
In conclusione risulta incomprensibile il motivo per cui le tante sopracitate vittime “di sinistra” vengano ricordate con una commemorazione raccolta e commossa o, talvolta, con un concerto o una conferenza, mentre per Ramelli, quasi fosse l’unica o “la migliore” vittima di tanta violenza si ripete annualmente un corteo con manifesta apologia del fascismo e aspetti spesso violenti. Incomprensibile se non si capisce quanto opportunistico e scriteriato sfruttamento a fini propagandistici si cela dietro la celebrazione di questa ricorrenza. Ricordo inoltre all’assessore Tosi che, contrariamente a quanto afferma, gli aggressori di Ramelli hanno pagato la loro colpa con numerosi anni di carcere mentre la maggior parte degli aggressori fascisti sono rimasti impuniti.
02052019