Comi indagata, l’avvocato: “Non c’era motivo per simulare un contributo elettorale”
SARONNO – “Non vi era motivo alcuno che impedisse un finanziamento del tutto lecito che potesse essere effettuato secondo le modalità previste dalla legge. Non vi era quindi motivo per simulare un contributo elettorale con una prestazione di servizi: in ogni caso la prestazione è stata resa dalla società, nell’ambito dell’oggetto sociale della stessa e nell’ambito delle specifiche competenze”. E’ la nota dell’avvocato Gian Piero Biancolella che assiste l’eurodeputata Lara Comi dopo la notizia che la saronnese sia indagata per finanziamento illecito con il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti.
L’industriale bresciano è stato ascoltato dagli inquirenti nella giornata di martedì e in serata i pm gli hanno contestato l’accusa di finanziamento illecito. Secondo la procura Bonometti avrebbe effettuato un finanziamento illecito per 31 mila euro. Sarebbe stata emessa una fattura nel gennaio 2019 dalla società dell’industriale in cambio di poche pagine scaricate da un sito di tesi online realizzate dalla società di comunicazione tra i cui soci figura Lara Comi.
(foto archivio)
15052019