Crisi Bossi, Gerenzano democratica solidale
GERENZANO – Solidarietà ai dipendenti del centro commerciale Bossi di via Clerici, che rischiano di perdere il posto o che l’hanno già perso. Ad esprimerla sono gli esponenti della lista civica di centrosinistra, Gerenzano democratica, che sollecitano le autorità a non “abbassare la guardia” nel seguire gli sviluppi della crisi che sta colpendo lo storico “Bossi”, uno dei primi centri commerciali d’Italia, e della sua controllante Grancasa.
In un manifesto affisso in paese, Gerenzano democratica “esprime solidarietà ai lavoratori Grancasa Bossi licenziati o che rischiano il licenziamento. Le parti trovino una giusta soluzione al problema. Denunciamo una politica che, astendendosi da qualsiasi forma di intervento nella gestione delle iniziative economiche, ci lascia in balia di uno sviluppo basato su una lotta all’ultimo secondo”. Sono dodici i dipendenti del centro commerciale che nelle scorse settimane hanno ricevuto la lettera di licenziamento, su una sessantina di addetti.
(foto: una veduta del centro commerciale Bossi di via Clerici a Gerenzano)
27082019
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Commenti
Di cosa vi lamentate?
Se poi ad acquistare andate dai cinesi.
I consumatori fanno le loro scelte.
Ma non si ritengono responsabili delle loro conseguenze.
il problema vero, secondo me, è che il centro commerciale Bossi è stato gestito finora in maniera “vecchia” e senza alcun “appeal” … lunedì mattina chiuso, dal martedì al venerdì con chiusura alle 12.30 e riapertura alle 15. Solo sabato aperto con orario continuativo … volevano mettere all’interno del food per essere attrattivi, ma nessun food ha mai aperto visti gli orari del centro commerciale … chissà come mai mentre Bossi si svuotava, Auchan di Rescaldina si riempiva e si arricchiva di nuovi Brand al suo interno … guarda caso anche a Castellanza il Gruppo Grancasa ha spazi liberi e vuoti da mesi e non riesce a locarli …
ma perchè? Bossi non può fallire! E’ il punto di riferimento di molti. Datelo a me che ve lo faccio rinascere ..
I politici di Gerenzano qualche domanda dovrebbero porsela, negli ultimi anni hanno aperto Tigros, McDonalds e Lidl, a Uboldo Guzzetti ha dato il via ad un nuovo centro commerciale, il tutto come sempre, sul confine con Saronno: va bene intascare oneri di urbanizzazione e tasse, però ci vuole un po’ di buon senso nel pianificare il futuro del territorio Saronnese, non che ognuno fa per conto proprio, ci vuole una visione d’insieme.
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Non mi sembra che le concessioni rilasciate interferiscano con il Bossi, a meno che al Bossi si vendano generi alimentari o hamburger …….la realtà che siamo in crisi …..recessione…se la gente non ha sodi in tasca non compra….infine …….il privato se non guadagna chiude…..possiamo dargli torto?
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Bossi anni e anni fa era praticamente il solo punto. Con gli anni nel raggio di pochi chilometri hanno aperto grandi centri commerciali, grandi supermercati. Tanti prodotti che bossi tratta ora li trovi anche al supermercato. Non solo nei grandi centri commerciali.
Pentole, piatti, piccoli elettrodomestici ormai li trovi anche al supermercato.
Telefoni, televisori, ecc. Ci saranno almeno 3 o 4 centri specializzati in zona.
Per non parlare che li puoi ricevere a casa da piattaforme tipo Ama…
Il mondo commerciale evolve, la concorrenza sempre più dura.-
sicuramente vero che il centro commerciale Bossi non ha saputo affrontare la concorrenza recente. MaxiSport ha cedudo a SportSpecialist, che cmq soffre il Decathlon. Ora i grandi magazzini Bossi soccombono alle vendite on line ed al Briko. Purtroppo il mercato non cresce, anzi, e la concorrenza fa la selezione. Da una parte la dirigenza non pare aver brillato per iniziativa, dall’altro i dipendenti non brillavano per disponibilità (forse per competenza sì, ma le poche volte che rispondevano senza ringhiare). Generalizzo e semplifico, lo riconosco, ma sono convinto che le responsabilità siano condivise tra tutte le parti (consumatori, dirigenti, dipendenti)
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La sinistra che si ricorda dei lavoratori? Riflessi incondizionati post mortem