Cirimido, “Ora c’è” inaugura smaltimento 3.0 per il mondo dei rifiuti
28 Novembre 2022

CIRIMIDO – Si è inaugurato nei giorni scorsi, nella sede di “Ora c’è” a Cirimido (CO), Smaltimento 3.0: il primo impianto sviluppato e brevettato per garantire qualità, tracciabilità e sicurezza nel controllo dei rifiuti. L’azienda, innovativa nelle idee e concreta nella loro realizzazione, con la sapiente moderazione della giornalista del Tg4 Viviana Gulielmi, ha presentato l’attuale situazione relativa ai rifiuti pericolosi da costruzione e demolizione, la relativa situazione legislativa e come funziona il processo di smaltimento delle lane minerali. In particolar modo l’azienda ha presentato in maniera ufficiale cos’è e da dove nasce l’idea Smaltimento 3.0.
Alla presenza di alcuni tra i principali esperti del settore e di oltre 200 ospiti (istituzioni, addetti ai lavori, imprenditori, giornalisti), l’evento si è aperto con un video estremamente esplicativo di come la superficialità o la non accuratezza nella gestione del processo di smaltimento delle lane minerali possa portare al peggio. Nel video una frase effettivamente preoccupante dell’operatore, rappresentativo di uno tra i tanti del settore, fa riflettere: “speriamo non succeda niente”. Perché appunto il peggio potrebbe succedere.
Introduce Claudio Lombardi, CEO di ORAC’È: “Oggi l’operatore che lavora in un’azienda che si occupa dello smaltimento di lane minerali, maneggia quotidianamente “big bags” senza avere la certezza che al loro interno ci sia “solo” lana minerali. Potrebbero contenere infatti qualcosa di estremamente pericoloso, pensiamo a bombolette spray, a bombole a pressione di qualsiasi genere, a batterie o pile, a qualsiasi contenuto estraneo, che potrebbe causare un problema principalmente di sicurezza al personale, di sicurezza ambientale (la produzione di fumi tossici o percolati) e anche di qualità, che si riversano inevitabilmente sull’efficienza dell’intera filiera di smaltimento.”
“Senza la tecnologia è impossibile controllare ciascun singolo big bag, ciò che si rischia è di avere dunque un controllo sommario e una gestione non completamente consapevole dello smaltimento di questi rifiuti” prosegue l’Ing. Andrea Taronna, responsabile di ricerca e sviluppo dell’azienda.
“Da qui nasce “Smaltimento 3.0”: un impianto automatico per il controllo di rifiuti, sia sfusi che in contenitori (quali ceste, fusti, big bags), attualmente strutturato per un la gestione di lane minerali ed amianto friabile. Attraverso la tecnologia a Raggi X e grazie ad un sistema di tracciabilità con tecnologia RFID, l’impianto permette di selezionare, controllare ed eventualmente scartare dalla linea di lavorazione, tutti i contenitori che contengono materiali non conformi, al di sopra di una percentuale prestabilita, o non afferenti al ciclo di lavorazione in corso.
L’obiettivo di questo processo di controllo non invasivo, primo nel suo genere, per i rifiuti di origine cantieristica, è quello di creare una filiera di lavorazione e di trattamento in cui si riesca a valutare l’integrità e la qualità dei materiali, garantendo una tracciabilità completa, dal sito produttivo fino al sito di conferimento. Questo comporta sicuramente un netto incremento della sicurezza durante le lavorazioni successive e del trasporto di tali materiali, con l’obiettivo ultimo di ottenere un rifiuto che potrà essere rigenerato e riciclato perché la qualità del big bag è a questo punto ineccepibile”.
Importante anche l’attenzione all’impatto sul territorio nel quale Smaltimento 3.0 si è insediato: “Nonostante la preoccupazione che potrebbe destare, grazie al sistema di tracciabilità e grazie ai presidi l’impianto si è dimostrato assolutamente sicuro, sia perché il sistema di aspirazione evita ad alcuna fibra aspirata di uscire all’esterno sia perché gli standard aspirazionali sono superiori a quelli che la normativa prevede per i cantieri e per le attività di questo tipo. Le analisi inoltre eseguite sia all’interno del capannone sia all’esterno, in avvicinamento al contesto urbano, non hanno rilevato alcuna presenza di fibra aerodispersa”. Conferma l’Ing. Matteo Introzzi, Consulente Ambientale di ORAC’E’.
Il Dott. Pipere esperto ambientale e Segretario dell’Associazione Italiana Esperti Ambientali, ha poi introdotto una panoramica su come stanno cambiando le norme sui rifiuti e quali impatti avranno sulle aziende operanti nel settore.
Come conclusione di tutta la giornata, Pasquale Taronna, Direttore Commerciale di ORAC’E’, ha voluto sottolineare come ORAC’E’ creda nell’importanza delle persone e del team, riconoscendo e ringraziando una squadra che conta oggi 28 dipendenti, pronta a crescere nei prossimi due anni e a raddoppiarne il numero.
Sua l’idea di Smaltimento 3.0, quattro anni fa, sopravvissuta e diventata prima progetto e oggi realtà: “In questi anni abbiamo subito il Covid, l’aumento delle materie prime, la crisi energetica, la guerra. L’idea c’era, ma mancava l’autorizzazione integrata ambientale, che abbiamo dovuto impostare con le istituzioni, abbiamo trovato una nuova location più consona in termini di dimensioni e realizzato l’impianto. Oggi siamo convinti che ORAC’E’ non sia solo una sede di lavoro ma un vero e proprio Laboratorio dell’Ambiente, dove sviluppare le idee e farle diventare progetti industriali a tutela della qualità della vita delle persone e dell’ambiente. In particolare – continua Pasquale Taronna – la sicurezza, la qualità e la tracciabilità nel mondo dei rifiuti devono essere gestite con responsabilità mettendo al bando ogni forma di pericolosa superficialità”.
Dall’idea al progetto, partendo dai sogni: è così che il sindaco di Cirimido, prima dell’ufficiale taglio del nastro saluta i presenti e cita – quale migliore augurio ai Soci di ORAC’E’ – una frase di William Shakespeare “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”.
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