Saronno, arriva la tassa di soggiorno, Ob Sar: “Associazioni di categoria e strutture nemmeno informate”
SARONNO – “Diverse piccole strutture ricettive saronnesi hanno appreso con sorpresa la notizia dell’inserimento della tassa di soggiorno a Saronno a partire dal 2023, proposta dall’amministrazione Airoldi con la delibera di giunta n. 198 del 29 novembre”
Inizia così la nota di Obiettivo Saronno in merito alla volontà dell’Amministrazione di introdurre la tassa di soggiorno.
“Nella delibera viene premesso che sono state sentite ed informate le principali categorie di riferimento per le strutture ricettive del territorio, ma le associazioni – contattate direttamente – hanno riferito di non essere in alcun modo ad oggi al corrente di questo nuovo provvedimento.
Scrive ad esempio Alfredo Dal Ferro, presidente dell’associazione BBVarese (la più numerosa associazione di strutture extralberghiere della provincia di Varese e tra le prime in Lombardia): “Saronno istituisce la tassa di soggiorno? Liberissimi di farlo, ma almeno non scrivete cose inesistenti od errate. A differenza di altri Comuni, che hanno avuto la sensibilità di chiedere il nostro parere e di consultarci in merito ai regolamenti applicativi, Saronno sta dimostrando una grande arroganza.”
Un modo di operare che ormai sembra essere consolidato in città, dove le attività non vengono quasi mai coinvolte in decisioni e provvedimenti che le riguardano direttamente e che vengono apprese solo tramite gli organi di stampa, oppure perché si viene informati da consiglieri comunali prontamente sul pezzo per le questioni che riguardano i cittadini. Prosegue Dal Ferro: “Il sindaco ha idea del lavoro gratuito e degli obblighi burocratici che sta per imporre agli alberghi locali, ma soprattutto ai piccoli operatori extralberghieri, che sono molti di più degli albergatori?”. Verrebbe da dire di no, dato che il sindaco Airoldi risulta ormai pressoché assente e in ombra nelle principali questioni cittadine, dove primeggiano invece il presidente del consiglio comunale Gilli e l’assessore al commercio e bilancio D’Amato.
“Il sindaco è al corrente che il DGR Lombardia del 21 maggio 2018, che rendeva “turistico” ogni comune lombardo, è stato reso nullo a partire dal 1° gennaio 2021? Ora, anche se Saronno è rimasta nella lista approvata dall’Istat, che cosa si crede di poter racimolare con la tassa di soggiorno, con solo 26 strutture registrate in città?”, conclude il presidente di BBVarese.
Considerando che Saronno è una città di rilevanza non prettamente turistica e con un numero limitato di strutture ricettive presenti in città, non sarebbe stato uno sforzo immane per l’attuale Amministrazione, in particolare per l’Assessorato al Commercio, prendersi la briga di inviare qualche informazione preliminare alle strutture e promuovere un minimo di confronto su tale argomento, visto che l’inserimento della tassa – oltre ad essere un costo aggiuntivo per i clienti che soggiorneranno – comporta un notevole incremento di lavoro burocratico per le attività medesime.
Rimaniamo in attesa di sapere quali sono i progetti di attrattività per il territorio che l’Amministrazione Airoldi intenderà promuovere e come intenderà impegnare il ricavato di questa tassa per giustificarne la proposta. Chiediamo infine se – oltre a rivolgersi alle strutture ricettive per aumentare le proprie entrate finanziarie – il Sindaco e l’assessore al Commercio e Attività produttive abbiano intenzione di considerarle degne di un coinvolgimento nelle attività di marketing territoriale, rapporto ad oggi del tutto assente. Obiettivo Saronno si rende disponibile a raccogliere le istanze delle strutture ricettive cittadine per portarle nelle sedi istituzionali, dando loro voce.
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Commenti
E dell’aumento dell’Irpef comunale? Bello prendere ancora i soldi dalle tasche dei contribuenti. Bravissimi a fare questo.
Saronno città turistica? Ah ma questa Amministrazione è sempre un passo avanti.
Quando li mandiamo a casa? Chiedo per un amico.?
Raccogliete raccogliete farete la fine della giostra co troverete da soli. Cho vi da retta è destinato a schiantarsi contro il nulla che rappresentate
ma da quando bisogna rendere conto a questi signori di come il comune intende usare gli introiti di questa tassa? ma chi credono di essere? e basta con questi operatori piangina, quando si tratta di incassare non piangono e non restituiscono nulla alla comunità
Alla comunità restituiscono servizi e pagano le tasse. O sembra poco?
Ma quando avete fatto l’incontro in Aldo Moro per la giostrina, quanta gente c’era? Chiedo per un amico
Vergognoso a Saronno non viene il turista ma il trasfertista che deve lavorare
Se è tanto bella, statevene a Busto o a Varese e lasciateci liberi da questa provincia opprimente e sfruttatrice.!