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SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Patrizia Danieli componente della commissione pari opportunità per il partito democratico in risposta all’intervento di Popolo della Famiglia.
L’educazione è sempre una priorità.
Le statistiche ci dicono ancora oggi che le donne lavorano meno degli uomini, che quando lavorano hanno retribuzioni più basse, che in tutte le categorie professionali, sono in numero schiacciante le donne a chiedere il part time per esigenze di conciliazione (dati Istat). Sicuramente l’educazione può essere considerata ancora una “questione femminile”, che ha poca rilevanza pubblica, come il numero di donne nelle posizioni di potere. Ecco, l’educazione, patrimonio collettivo è invece argomento che il Comune di Saronno vuole rendere pubblico, un bene collettivo di cui parlare, non solo una questione “privata” a carico, come abbiamo visto, in molti casi delle donne. Esistono difficoltà, domande, esigenze dell’essere genitori e genitrici oggi che sono nuove rispetto al passato.
Occorre allora sostenere le famiglie, le insegnanti (donne per la maggioranza) e, oltre a occuparsi delle infrastrutture, il comune si è fatto carico di fornire strumenti per combattere odio, discriminazione, violenza, emarginazione. Rispondo così alle parole scritte da Liliana Olivieri, militante del popolo della famiglia che scrive “Saronno ha altre priorità”. Coraggioso è chi, potendo farlo, sceglie di investire per costruire senso critico. Sarebbe troppo facile pensare solo alle infrastrutture, come dice lei: non occuparsi di educazione significa abbandonare a sè stesse tante famiglie, ma soprattutto le donne, visti i dati che citavo prima. Per crescere un bambino, una bambina, serve un’intera comunità. E non c’è da stupirsene. Il senso critico è la base della democrazia. Scrive Olivieri “Evidentemente i genitori hanno bisogno di essere educati a come educare i propri figli”. Per fortuna, rispondo io. Per fortuna non pensiamo di avere risposte preconfezionate, ma vogliamo costruirle insieme. E allora abbiamo bisogni degli e delle intellettuali, di pedagogisti e pedagogiste, di studiosi e studiose che, insieme a noi, costruiscano parole per descrivere questo tempo in cui viviamo, un tempo difficile per tutti e tutte ma sempre fondato sulle relazioni, anche intergenerazionali. La ricerca di senso è la prima fonte di benessere e guai a trascurare il valore di queste esperienze. Finiremmo col “lasciarci vivere”, senza pensare, senza costruire un progetto e facendolo noi rischieremmo di trasmetterlo ai nostri figli e figlie. Mi chiedo come si possa non considerare tutto questo una priorità. All’incontro di martedì all’auditorium Aldo Moro, con la relatrice Mapelli, (una delle massime esperte in pedagogia delle differenze di genere, che da più di 40 anni si occupa di questa disciplina universitaria) c’erano soprattutto donne, mamme per la maggior parte, che hanno portato le loro esperienze di relazione con figli e figlie legate anche alle trasformazioni del nostro tempo. Allora perché non parlarne, perché non dichiarare con orgoglio che come genitori, come genitrici, abbiamo bisogno di aiuto, che siamo aperti al confronto, che desideriamo creare un ponte con i nostri figli e figlie e che vogliamo farlo insieme perché insieme siamo nel mondo? Questa è una pratica democratica.
Ero presente e l’incontro è stato per me, come mamma, arricchente, necessario e prezioso. Ringrazio l’assessora e il Comune di Saronno perché questo significa fare democrazia e essere vicini ai cittadini e alle cittadine.
(foto archivio)
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Condivido pienamente quanto contenuto in questo comunicato.
Finalmente un’amministrazione che non pensa solo ai palazzi ma anche ad aiutare le persone a crescere come singoli e come famiglia.
grazie signor Sindaco!!
Ho letto l’articolo sopracitato e non si era fatto per nulla accenno ad esigenze infrastrutturali….Probabilmente la sig.ra Danieli avrà letto fischi per fiaschi ed ha interpretato a modo suo….
Ho letto l’articolo e ,si, l’educazione è importante e prioritaria, a patto che tratti cose concrete e non pensieri o ideologie.
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