Lavoro in nero: 8 “bar e ristoranti sospesi” per 25 lavoratori non in regola. Controlli Gdf anche a Rovellasca
ROVELLASCA – COMO Prosegue incessante l’impegno della Guardia di Finanza di Como volto alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Le Fiamme Gialle lariane, nei giorni scorsi, hanno scoperto 21 lavoratori impiegati in “nero” e 4 lavoratori irregolari.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia Olgiate Comasco hanno sottoposto a controllo, nei comuni di Limido Comasco, di Veniano e Rovellasca, alcune attività di ristorazione, dove sono stati scoperti, complessivamente, 8 lavoratori in nero di origini italiane e un lavoratore in nero di origine turca. Le Fiamme Gialle della compagnia Erba, nei comuni di Arosio, Cantù e Inverigo, hanno riscontrato la presenza di altri 2 lavoratori in nero e 2 irregolari, tutti di nazionalità italiana, impiegati in attività di ristorazione e bar.
I controlli sono continuati, in sinergia con i militari del Gruppo Como, anche nel resto della provincia lariana. In particolare, a San Fermo della Battaglia, Brunate e a Casnate con Bernate, nel corso degli interventi ispettivi, sono stati individuati, in diverse attività di ristorazione, 10 lavoratori in “nero”, 8 italiani, 1 del Mali e 1 di nazionalità bengalese, nonchè 2 lavoratori irregolari, 1 di nazionalità italiana e 1 dello Sri Lanka.
Per 8 esercizi commerciali è stato richiesto, al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como, un provvedimento di sospensione dell’attività poiché è stato riscontrato che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di svolgimento dell’attività risultava occupato, al momento dell’accesso ispettivo, senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il provvedimento sospensivo sarà revocato quando il datore di lavoro avrà provveduto a sanare la posizione dei lavoratori, trovati intenti a prestare la loro opera in nero, con l’assunzione degli stessi e a pagare le sanzioni previste dalla normativa vigente.
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali obiettivi perseguiti dal Corpo: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese che operano nella osservanza della legge e salvaguardare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.
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Commenti
Gli stessi che dichiarano redditi da fame, che si lamentano perché non trovano personale….
Quelli che poi dicono che non trovano personale ..
Avrei scommesso che il lavoro in nero non esistesse.
Sono rimasto molto stupito.
Avanti tutta con questi controlli