“L’ospedale non si tocca”: partito il presidio permanente in piazzale Borella
SARONNO – Come annunciato stamattina, lunedì 26 giugno alle 10, è partito il presidio permanente del comitato “Il Saronnese per l’ospedale e la sanità pubblica” per chiedere soluzioni concrete per la mancanza di personale in reparti cruciali del presidio di piazzale Borella.
Malgrado il caldo e il sole gli attivisti hanno montato il loro gazebo pronti ad accogliere i cittadini per spiegare la situazione. Ma cosa chiededono?
“Innanzitutto che l’ospedale di Saronno non chiuda: questo è il pericolo, dato che ancora non si sa se il reparto di Anestesia e Rianimazione – vitale per l’intera struttura – avrà copertura di turni dal prossimo 1 luglio”.
Il comitato chiede anche che il presidio “non venga privatizzato di fatto, attraverso il ricorso sistematico alle cooperative e ai liberi professionisti “a gettone” per coprire le posizioni di personale oggi scoperte dal personale assunto dalla sanità pubblica”.
Ci sono poi alcune richieste specifiche legate al piano Bertolaso per il rinnovo dell’ospedale: “Chiediamo che l’insufficiente “Piano di rinnovo” dell’ospedale di Saronno presentato dalla Regione Lombardia dopo la manifestazione del 15 aprile scorso, con oltre 1000 abitanti del Saronnese in piazza, venga sostituito da un vero “Piano di rilancio” che abbia
- pianificazione degli investimenti di durata almeno decennale (contro i due anni dell’attuale), per delineare la nuova identità dell’ospedale;
- tempistiche chiare per il ripristino della pianta organica del personale strutturato (cioè pubblico) e la riapertura dei reparti ai livelli pre-COVID;
- abbattimento conseguente delle liste di attesa illegali attualmente previste per visite ed esami, che costringono sempre più persone a ricorrere alla sanità privata o addirittura a smettere di curarsi;
- integrazione dei servizi ospedalieri con la sanità territoriale, attraverso una chiara definizione di funzioni del ruolo delle Case di Comunità e dei Medici di Medicina Generale (medici di famiglia);che la casa di comunità oggi in clamoroso ritardo di attuazione costituisca un effettivo presidio di medicina territoriale, capace di fare prevenzione e intercettare i primi bisogni socio-sanitari della popolazione, sgravando il Pronto Soccorso dell’ospedale e i medici di medicina generale e garantendo una presa in carico più completa dell’utente;
E non manca una richiesta specifica per il problema del medici di famiglia sentitissimo nel Saronnese per i quali chiedono “un piano per evitare che i medici di medica generare entro tre anni riducano così fortemente la loro presenza a causa di un massiccio pensionamento senza turnover adeguato da lasciare senza questo servizio fasce crescenti di cittadinanza e che si pianifichi che tornino ad essere in un numero sufficiente ad evitare il congestionamento di pazienti attualmente già in essere, che abbassa la qualità delle prestazioni”.
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Commenti
Presidio, gazebo sotto il sole non credo porti ai risultati sperati.
Credo che stiate mettendo in campo energie, spendete del tempo, magari tolto alle vostre famiglie, che secondo me non avrà l’effetto desiderato e che non susciterà nessuno scalpore.
Bisognerebbe attuare azioni concrete che possono dare realmente fastidio a tutti e soprattutto portare l’attenzione sperata.
Circondare il palazzo della Regione con le macchine, non consumare energia elettrica per un giorno, fermare l’economia del territorio, spegnere i telefoni e cose del genere sarebbero banalmente più efficaci che rischiare la vita sotto l’ospedale.
Cose a cui non riusciamo a rinunciare perché non vogliamo noi, ecco iniziamo a protestare dentro di noi.
Ma finitela di provocare allarme solo per farvi vedere! L’amministrazione, insieme a molti altri Comuni, sta già intrrloquendo con la Regione
Airoldiiiii
Fontana!!
Airoldi, dove sei? Se ci sei, batti un colpo! …. o vai a “battere i pugni sul tavolo in Regione” che forse sarebbe meglio!
Bene, speriamo che il Fontana si svegli!
Con le ultime regionali i cittadini Lombardia di fatto si sono espressi per una sanità privata