24 dic – Due aziende storiche di Saronno che sono ancora in attività
Delle aziende storiche di Saronno nate prima del 1930 soltanto tre sono ancora in attività: la Fimi (di cui abbiamo già parlato), la Ebi (operante nel settore della lavorazione delle lamiere) e la Borsani (attiva nel settore dei mobili, cerniere e ferramenta).
- La Ebi
La Ebi fu fondata nel 1903 da Edoardo Butti con la ragione sociale “Edoardo Butti Lattoniere Idraulico”, la sua prima sede fu in via Ramazzotti e si interessò della lavorazione di lamiere. Già nel 1919, a soli 13 anni, il figlio Bruno entrò in azienda e nel 1936, alla morte di Edoardo, cambiò la ragione sociale prima in “Ebi di Guido e Bruno Butti” e poi, alla morte del fratello Guido, in “Ebi di Bruno Butti”.
Fra i clienti ci furono la Lazzaroni e altri biscottifici ai quali la Ebi forniva le scatole di latta. La ditta s’ingrandì raggiungendo un’occupazione di ottanta dipendenti e nel 1963 si trasferì in un nuovo stabilimento in via Ungaretti (zona via Lombardia). Negli anni Sessanta le linee e i processi produttivi furono ammodernati e la gamma dei prodotti si allargò, includendo ad esempio scaffalature in acciaio e carcasse per motori elettrici.
Negli anni Settanta entrò in azienda il genero di Bruno Butti, Abramo Malnati, e fu cambiata ancora una volta la ragione sociale in “Ebi di Bruno Butti & Co sas”. L’azienda è tuttora operativa ed è specializzata nella deformazione a freddo della lamiera e si occupa della lavorazione di lamiere, imbutitura, stampaggio di metalli a freddo e della produzione di quadri elettrici di comando e controllo. Il processo produttivo è caratterizzato da un’alta automazione e i settori d’interesse sono tre: l’“automotive”, le macchine agricole e le cassette per quadri elettrici. ; l’azienda ha 31 dipendenti (dato 2020) e ha un fatturato di circa 10 milioni di euro (dato 2021).
- La Ditta Angelo Borsani
L’azienda nacque nel 1914 per la produzione di catenacci e viti per armadi; il primo sviluppo si ebbe dopo il primo conflitto mondiale quando il figlio di Angelo Borsani, Ermenegildo, introdusse nuove tecnologie e attrezzature da lui stesso progettate. L’attenzione fu rivolta agli articoli di ferramenta per mobili con una produzione di qualità e si realizzò la piena trasformazione da una piccola bottega artigiana a un’azienda.
La Borsani fu la prima a introdurre in Italia le cerniere profilate in ottone, articoli che in quel momento rappresentavano un monopolio della Germania. Dopo una crisi durante il secondo conflitto mondiale, la Borsani nel dopoguerra si riprese e nella gestione dell’azienda entrarono i figli di Ermenegildo (Gabriele e Giuseppe). Gabriele introdusse un approccio tecnologico nuovo e brevettò un nuovo tipo di cerniera per mobili (“cerniera easy-on”) in grado di essere inserita senza bisogno d’incassi.
Il 70% della produzione fu destinato all’esportazione e negli anni Ottanta in azienda entrò una nuova generazione, ossia i figli di Gabriele e Giuseppe, e furono fatti parecchi investimenti in automazione. Nel 2007 l’azienda fu trasferita nella zona industriale di Origgio ed è tuttora operativa.
Questa è la puntata odierna del calendario dell’Avvento del Natale 2023 realizzato da ilSaronno per raccontare i tesori e i segreti del Museo delle Industria e del Lavoro del Saronnese che ha sede in città in via Don Griffanti 6.
I testi sono di Silvio Bonfiglio, vicepresidente del Mils, mentre le foto sono state realizzate da Armando Iannone. La realizzazione e la promozione sui social sono a cura di Giorgia Marcomin.
Il progetto è stato possibile anche grazie al sostegno di Enrico Cantù Assicurazioni
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I figli di Ermenegildo erano Giuseppe e Giancarlo,non gabriele