Al Museo Gianetti la musica incontra l’arte tattile e visiva di Andrea e Francesco Strizzi
SARONNO – Grande successo per l’inaugurazione della mostra “Sull’impronta. Scultura e suono di Andrea e Francesco Strizzi“, tenutasi nella serata di sabato 10 febbraio al Museo della ceramica G. Gianetti di Saronno.
Moltissime persone sono accorse per assistere all’apertura dell’esposizione artistica, direttamente collegata al progetto Art and Sound, la rassegna culturale cittadina volta a indagare le sinergie e i legami tra la musica e l’arte.
La mostra si pone come obiettivo quello di mettere in gioco i sensi dell’osservatore: le tavole in ceramica esposte presentano infatti quelle che vengono definite “impronte sonore“, lasciate da differenti tipi di bacchette (che vanno dalle bacchette più standard alle spazzole utilizzate nel jazz, fino ai palloni delle mazze dei timpani), a ognuna delle quali corrisponde un unico e preciso suono. Tutto ciò è stato possibile grazie alla collaborazione tra il giovane artista Andrea Strizzi e i percussionisti che hanno impresso queste tracce sonore. Un progetto visionario che unisce suono, vista e tatto, restituendo un ottimo e interessante connubio. La particolarità della mostra però è soprattutto la sua interattività: all’osservatore viene infatti data la possibilità di ascoltare il suono registrato dalle bacchette sulle lastre di pietre tramite delle cuffie, così da lasciarsi guidare dall’udito e anche dal tatto in una dimensione differente, ripercorrendo la stessa performance dell’artista e dei musicisti.
In contemporanea all’esposizione del fratello, sempre nella stessa sala, il museo Gianetti ospita anche l’installazione “Relazioni invisibili” di Francesco Strizzi, composta da sfere di gesso intonate e dai corrispondenti tasselli rappresentati tasti di pianoforte: prendendo ciascun tasto e poggiandolo sulla sua sfera corrispondente, viene riprodotto uno specifico suono che, altrimenti, scambiando gli elementi, non potrebbe avere luogo.
Ad aprire l’inaugurazione e ad accogliere i presenti è stata la direttrice del museo Mara De Fanti, che ha subito lasciato la parola all’assessore alla cultura Laura Succi: “La mostra fa parte di Art and Sound – così ricorda l’assessore – progetto che mette insieme tante esposizioni e conferenze, con l’obiettivo di svegliare la città su alcuni temi come l’arte contemporanea”.
All’intervento dell’assessore è seguito quello del curatore della mostra, il professor Ale Guzzetti: “Andrea è stato mio allievo e già ai tempi si occupava di relazionarsi con il suono, cercava di abbinare i suoi disegni ai concertisti. Da sempre ha nel dna questo rapporto con la musica”. Guzzetti, prima di cedere la parola alla direttrice del museo, ha precisato come il plus valore di questa esposizione sia stato quello di utilizzare dei workshop con i colleghi per realizzare la forma del suono.
“È una mostra fortemente inclusiva e ha dato modo di riflettere anche riguardo alle nostre ceramiche settecentesche – queste invece le parole della direttrice De Fanti – nel museo abbiamo segnalato (tramite lenti d’ingrandimento) tutte quelle ceramiche e figure che rappresentano dei suonatori. Devo un grazie enorme a questo progetto che ha fatto sì che ci fosse un focus anche sulle ceramiche del ‘700 all’interno del museo”.
Infine l’ultimo a prendere la parola è stato propio l’artista Andrea Strizzi: “Ringrazio per la presentazione, l’assessorato alla cultura, Ale Guzzetti, ma anche Mara, la direttrice, che ha accolto questa mostra mia e di Francesco, dandoci la possibilità di esporre. Io e Francesco abbiamo sempre portato avanti entrambi l’interesse per la pittura sonora in due modi diversi”. Strizzi ha poi illustrato ai presenti la sua esposizione e gli obiettivi che essa si pone, specificando come rappresenti un unico percorso tattile e uditivo adatto a vedenti e non (la mostra infatti è stata patrocinata dall’Unione italiana ciechi ed ipovedenti). L’artista ha anche dato delucidazioni sull’istallazione del fratello, intitolata “Relazioni invisibili” per via dello stretto e intangibile legame che intercorre tra le sfere di gesso e il corrispondente tasto.
Al termine della presentazione è stata subito data ai presenti l’opportunità di iniziare ad “ascoltare” a scaglioni queste opere, tramite cuffie fornite dal museo, e di toccare le impronte sonore. E’ stato anche allestito un piccolo rinfresco per tutti il pubblico.
L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 3 marzo con i seguenti orari: martedì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato dalle 15 alle 19; domenica 11 febbraio ci sarà un’apertura straordinaria dalle 15 alle 19 (con visite guidate dalle 16 alle 17.30).
(foto dell’inaugurazione)
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