Visto da Varese: Festa della donna, guida femminile per un’impresa su cinque
di EZIO MOTTERLE
Culla storica della piccola e media impresa il Varesotto offre spazi crescenti anche alle donne che intendono scommettere sulle loro doti imprenditoriali. In provincia si contano dunque ben 12.312 imprese al femmiile, oltre una su cinque, come rileva un’indagine della Camera di commercio pubblicata a ridosso della festa della donna. Si tratta di aziende con un tasso di imprenditorialità giovanile più alto che in ambito maschile e una rilevante presenza di lavoratrici straniere quali promotrici: Nel contempo, sui 28.905 liberi professionisti che si stima operino sul territorio varesino, in base alla media lombarda le donne corrispondono al 35,6%, circa 10.300, spesso alla guida dei rispettivi ordini professionali. Libere professioniste impegnate prevalentemente nei settori della sanità e dell’assistenza sociale, dell’area legale e di quella amministrativa. In misura inferiore, invece, operano nell’area tecnica e nei mondi del commercio, finanza e immobiliare. Tornando alle imprese al femminile, le 12.312 attive in provincia danno lavoro a 38.355 addetti, pari al 15,4% sul totale degli occupati, con una media di 3,1 lavoratori a fronte dei 4,6 delle aziende al maschile. Sono poi al 10,8% imprese giovanili, ovvero quelle dove la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni, quando la stessa percentuale per le maschili si ferma all’8,3%. Inoltre, la quota delle imprese femminili promosse da cittadine straniere è pari al 12,4% rispetto all’11,8% delle analoghe aziende maschili. Quanto alla forma giuridica, è prevalente l’impresa individuale, con il 59,8% a fronte del 49,2% di quelle maschili. Il 25,3% è rappresentato dalle società di capitale mentre quelle di persona sono il 13% sul dato complessivo delle imprese femminili. Realtà che sono operative in prevalenza nei servizi per la persona (65,5% del totale delle imprese) e nell’assistenza sociale non residenziale (52,1%). A seguire, i servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator (45%), ma anche le confezioni di articoli di abbigliamento (38,6%). Per l’economia del territorio una presenza ormai consolidata, carica anche di competenze in grado di garantire al territorio uno sviluppo sostenibile pienamente in linea con le esigenze del futuro imprenditoriale.