Saronno, dai ceri alla benedizione con il pastorale dei detenuti di Busto: tutto sulla 447esima festa del Voto
SARONNO – “Auguri Saronno!” con un questo accorato messaggio si è conclusa la messa celebrata dal vicario episcopale Luca Raimondi che oggi, domenica 7 aprile, ha presieduto le celebrazioni della Festa del Voto. Dalle 15 davanti alla chiesa di San Francesco si sono radunati i fedeli e tutte le anime della città dalla società civile a tutti i gruppi religiosi alle associazioni come Avis e Unitalsi. Ad aprire la processione la banda Città di Saronno mentre gli scout hanno portato la statua lignea della Beata Vergine dei Miracoli. La bella giornata primaverile ha incorniciato la processione partita da una piazza San Francesco di rosa fiorita.
Quindi l’arrivo al Santuario che in pochi minuti è stato gremito dai fedeli che hanno salutato con entusiasmo e devozione l’ingresso del vescovo Raimondi presente recentemente a Saronno anche per i riti della Pasqua dalla Via Crucis alla Veglia Pasquale. E’ stato lui stesso a ricordarlo: “Ringrazio i vostri preti che mi hanno invitato a questa celebrazione leggendo quanto mi stia a cuore in questi giorni stare qui con voi”. E non è mancata una simpatica nota personale: “Ieri ero dai miei genitori e mia mamma mi ha chiesto “Dove vai domani?” e io ho risposto “A Saronno” e lei mi ha detto “Ancora?””. Nell’omelia Raimondi parlato dell’arroganza “come peste di oggi” da cui la Madonna come ha fatto nei giorni di Pasqua “ci cura con il potere più grande e miracoloso il perdono”.
Quindi al momento dell’offertorio la consegna dei 18 ceri, legati con due bei nastri biancocelesti, e portati all’altare dal sindaco Augusto Airoldi mentre un volontario Unitalsi ha letto la motivazione per cui per la 447 volta Saronno ha rinnovato, con l’autorità, il proprio Voto alla Madonna dei Miracoli. Al termine della celebrazione don Massimiliano Bianchi ha salutato tutti i presenti ringraziando con calore “quanti rendono possibile con il proprio contributo il rinnovarsi di questo momento di festa e di devozione”.
A concludere la celebrazione prima del sentito “Auguri Saronno” l’arcivescovo ha impartito la benedizione con il bastone pastorale donatogli quando è diventato vescovo dai detenuti di Busto Arsizio. Ne ha spiegato la genesi e il valore lasciando ai saronnesi un messaggio con la benedizione: “Io credo che il cuore dell’uomo possa essere sempre toccato dal cambiamento. Sempre”
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