Visto da Varese: Incognita maltempo sul mega-ponte di primavera
di EZIO MOTTERLE
Pareva arrivata l’estate, ma un vento gelido ha riaperto le porte dell’inverno. Bizze del tempo e gran confusione sul fronte vacanze. “Ponti”, come questo assai estensibile tra aprile e maggio, segnati dalla assoluta incertezza meteo. Si parte, si sta a casa, si va sul sicuro (forse) puntando ai tropici? Intanto aprile se ne va senza aver consentito di sfruttare pienamente le potenzialità – si pensi alle iniziative sul fronte della mobilità ciclabile – che nel Varesotto rappresentano una delle grandi scommesse per la crescita del turismo. Proprio mentre l’attenzione verso la Varese cicloturistica – con i suoi 2mila chilometri di percorsi mappati, le più di cinquanta guide formate e gli official point ormai prossimi a toccare quota ottanta – ha ricevuto conferma anche dalla recente partecipazione a uno dei più importanti appuntamenti nazionali del settore, la Fiera di Bologna. Nel frattempo è stato messo a punto il programma dei tour promozionali previsti da oggi a metà ottobre, escursioni che copriranno l’intero territorio provinciale. Fatto sta che le previsioni meteorologiche non sono affatto rassicuranti: si annunciano calo delle temperature massime, fiocchi di neve alle quote più elevate, tempo delle gite all’aperto allontanarsi di nuovo, laghi e colline che rischiano di stare ancora fuori dal calendario delle escursioni attese nei luoghi più suggestivi con quote sempre più rilevanti di presenze e pernottamenti. Alla fine chi può comunque parte. Prova del nove questo “superponte” tra 25 aprile e Primo Maggio che i sondaggi dicono segnato da un record di spostamenti alla faccia del colore del cielo e dei gradi del termometro. Al solito dal Varesotto si stima un movimento del 40% circa di residenti, mare, montagna, estero e seconde case in cima alle mete più gettonate, in attesa che la stagione offra opportunità di svago e relax anche su una spiaggia lacustre o uno scenario di campagna. Sempre che a quel punto non sia il caldo a superare il livello di guardia, facendo rimpiangere il vento del nord che spazza questo approccio di primavera costringendo a rapide retromarce anche sul fronte dell’abbigliamento. Lo si sa da tempo: al meteo non si comanda. Le ricorrenti anomalie del clima lo rendono ancor meno prevedibile. Si naviga a vista, finché la nave va.