Lorenzo Guzzetti, le ciliegie di Salvini e i politici italiani
UBOLDO – I politici italiani, l’emergenza coronavirus ed il reddito di cittadinanza, nelle riflessioni dell’ex sindaco di Uboldo, Lorenzo Guzzetti.
Il problema, almeno per me, non sono le ciliegie, ma la giustificazione: “mi hanno detto Salvini promuovi le ciliegie. E io mangio le ciliegie”. Ecco, qui sta il dramma non suo, ma di una intera società. E’ questa società che ha ridotto la politica e i politici a “uomini sandwich”, un po’ più di un influencer, un po’ meno di Giorgio Mastrota. Stiamo attraversando la peggior crisi del secondo dopoguerra. La politica non è mica questa cosa qua. La politica è avanguardia, pensiero, progettazione, visione. La politica non è vero che tutti possono farla. La politica è elitaria, è scienza, richiede uno sforzo non comune di studio, lettura, analisi, progettazione e coraggio.
Tre domande di controprova:
1) 1 milione di beneficiari del Reddito di cittadinanza con solo 10.000 persone che hanno trovato lavoro (1%) per una misura che è già costata, a oggi, 7 miliardi. Saremmo pronti a toglierlo?
2) quanti commercianti medio-piccoli in 3-mesi-3 di lockdown hanno riprogettato la propria attività in modo diverso, innovativo, tecnologico e quanti, invece, hanno semplicemente atteso di rialzare la saracinesca?
3) aboliamo istantaneamente quota 100?
Sono quasi certo delle risposte della stragrande maggioranza delle persone. Abbiamo Regioni dove si preferisce mantenere presidi ospedalieri che sono buchi economici tremendi piuttosto che dire la verità ai cittadini. Abbiamo Comuni, come il mio, dove il buon assessore all’ambiente, una brava persona e anche un bravo uomo per carità perchè si impegna pure tanto, pensa che la politica ambientale di una comunità sia la lotta contro la cacca dei cani e i cestini in giro per il paese. Abbiamo ridotto a questo la politica.
18062020