Gerenzano: biotecnologie con vinacce, capperi, olive e frutti di bosco
GERENZANO – Prevenire le malattie metaboliche partendo da prodotti naturali: i dati del “Progetto Profumo”, presentati nel convegno di ieri mattina,”possono fare pensare all’utilizzo di queste sostanze, polifenoli a basso peso molecolare, nella prevenzione di diverse patologie legate ai disordini metabolici e all’obesità”.
Si parla di vinacce, olive, frutti di bosco e capperi. A credere nei risultati ottenuti durante la ricerca, realizzata dalla Fondazione Istituto insubrico ricerca per la vita, Costech International e Università di Cagliari con il supporto della Regione Lombardia e della Regione Autonoma della Sardegna, è Sebastiano Banni, responsabile del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università sarda. Il convegno, tenutosi all’Insubrias biopark di via Lepetit, ha rappresentato il momento divulgativo a conclusione del progetto, che si colloca nel settore delle biotecnologie destinate a produrre benefici per la salute, in particolare in campo nutrizionale.
A spiegare gli obiettivi di partenza è stato Angelo Carenzi, presidente dell’istituto gerenzanese:“Volevamo prima di tutto confermare che alcune sostanze presenti in alcuni frutti potessero essere utili nella prevenzione o nella terapia di alcune patologie dell’uomo. Poi trovare una metodica utile per ricavare questi composti da biomasse derivanti dalla lavorazione dell’uva o delle olive. Infine identificare se qualcuno di questi prodotti fosse particolarmente utile”. Carenzi ha poi tracciato una serie di possibili sviluppi e impieghi pratici:”Compito della fondazione è stimolare, supportare, collaborare alla ricerca scientifica. Personalmente vedo due possibili applicazioni. La prima in campo preventivo terapeutico. La seconda nel settore agricolo ambientale, poiché è stata definita una metodologia relativamente semplice e poco costosa che potrebbe venire impiegata da cooperative o aziende agricole, nel processo di trattazione delle acque reflue derivanti dalla lavorazione delle olive, così da evitare che queste sostanze si possano disperdere nell’ambiente. Non solo, ma i polifenoli ad alto peso molecolare potrebbero essere importanti anche nel settore della cosmesi”.
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