Preso rapinatore riconosciuto su Facebook
Sono state le foto postate sul social network a incastrare il 17enne di Novate Milanese che con alcuni maggiorenni ha rapinato un coetaneo in stazione lo scorso 13 novembre.
E’ successo sulla banchina tra il binario 3 ed il binario 4 dove si è attestato un treno diretto a Saronno, dal quale il controllore aveva fatto scendere quattro giovanissimi, perchè senza biglietto. Mentre il convoglio ripartiva i portoghesi hanno notato sulla banchina un 17enne che armeggiava con il proprio Iphone prima di rimetterlo in tasca. In pochi minuti seguendo le direttive del 17enne lo hanno circondato. Uno gli ha preso le braccia da dietro e, mentre gli altri lo hanno tenuto a bada, un complice gli ha sfilato l’Iphone di tasca. Gli improvvisati rapinatori sono quindi saliti sul primo convoglio in arrivo diretto a Milano.
La vittima della rapina ha chiesto aiuto e con i genitori ha presentato una denuncia ai carabinieri. I militari della stazione cittadina hanno avviato le indagini nell’aprile scorso portano all’arresto di un 19enne residente a Novate Milanese. Il giovane aveva venuto il telefonino del 17enne caronnese ad un’amica rintracciata dai carabinieri grazie alla sim telefonica. Sapendo di avere per le mani un telefono rubato la ragazza ha indicato il “venditore” ai militari che hanno mostrato la foto del 19enne alla vittima che l’ha riconosciuto come un membro della banda.
Visto che il ragazzo si è rifiutato di collaborare anche dopo l’arresto i militari hanno continuato le indagini. Analizzando il profilo Facebook del 19enne hanno ricavato nomi e foto e dei suoi amici e mostrandole al rapinato hanno presto trovato il 17enne.
Il ragazzo residente a Novate Milanese con i genitori era agli arresti domiciliari fino a pochi giorni fa. In passato si era messo nei guai quando era stato sorpreso dalle forze dell’ordine a spacciare sostanze stupefacenti davanti ad una scuola a Quarto Oggiaro. Negli ultimi giorni è stato arrestato dai carabinieri di Saronno per concorso in rapina aggravata ed accompagnato in una comunità di provincia di Pavia dove resterà con i vincoli della detenzione fino a quando non avrà chiarito la sua posizione con l’autorità giudiziaria.
Secondo la ricostruzione dei militari il 17enne, pur essendo il più giovane, aveva una posizione di rilievo nella banda tanto da essere considerato il capo. Era stato lui, ad esempio, a decidere come agire per impossessarsi del cellulare del coetaneo.
10052013