Rifondazione Comunista su condanna Lega a Saronno: “Una sentenza significativa che speriamo faccia giurisprudenza”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefano Galieni responsabile immigrazione Partito della Rifondazione Comunista Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare in merito alla condanna della Lega per i cartelloni che definivano “clandestini” i profughi affissi a Saronno.
“La Corte di Cassazione ha deciso di respingere il ricorso presentato dalla Lega in quel di Saronno. Nel 2016 la parrocchia locale aveva accolto una trentina di persone e i leghisti avevano organizzato una manifestazione con tanto di manifesti inequivocabili “Saronno non vuole i clandestini”. Denunciati e condannati gli adepti di Salvini avevano presentato ricorso e oggi hanno definitivamente perso. Una sentenza significativa che ci auguriamo faccia giurisprudenza e diventi monito anche ai giornalisti, non solo quelli apertamente xenofobi, che continuano ad utilizzare in maniera terroristica un termine improprio.
Chi è costretta/o a cercare salvezza in Italia perché fugge dal proprio paese è innanzitutto una persona. La sentenza della Corte ha un altissimo valore politico e culturale, giunge in un momento in cui criminalizzare l’immigrazione è la cifra predominante in parlamento. LA sentenza andrebbe distribuita nelle scuole: chi arriva in Italia per richiedere asilo non può essere chiamato ‘clandestino’. Le persone straniere che fanno ingresso nel territorio italiano perché corrono un rischio effettivo nel rientrare nel loro Paese “non possono a nessun titolo considerarsi irregolari e non sono dunque clandestini”.
La Cassazione ha bocciato il vocabolario che i fascioleghisti da due decenni hanno imposti nel nostro paese. Mentre un generale che dovrebbe essere licenziato in tronco diffonde omofobia e razzismo dai giudizi arriva il richiamo ai principi della nostra Costituzione. Ringraziamo l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) e l’associazione Naga per aver denunciato i leghisti.
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Commenti
a parte la sentenza, quei manifesti spaccano
…“adepti di Salvini“….Signora Giudici stimo il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori ma quello citato all‘inizio del mio post mi sembra un modo di descrivere gli appartenenti al partito della Lega un po‘ fazioso. Non contesto e non entro nel merito della sentenza, non mi interessa però definire degli iscritti a un partito politico degli adepti è fastidioso da leggere. Anche solo come iperbole sembra poco riuscita.