Saronno, la città dove i morti… si autocertificano
SARONNO – Proprio nel giorno in cui si festeggiano i patroni della città, su Saronno si accendono i riflettori della stampa nazionale per un “errore” di modulistica che aveva già scatenato molti commenti e battute sui social network alcuni mesi fa.
Ieri è stato pubblicato sulla versione online del quotidiano Repubblica, nella sezione milanese, un articolo di Franco Vanni che racconta la storia dei moduli di “autocertificazione di morte”.
Con una punta di ironia e di leggerezza si racconta la storia dell’insolita intitolazione del modulo usato nel Municipio di piazza Repubblica ossia “Autocertificazione dichiarazione di morte”. Una scelta lessicale quanto meno discutibile, a meno che non si pensi che un defunto possa compilare un modulo. Una simpatica incongruenza notata da alcuni cittadini che telefonino alla mano l’hanno immortalata e condivisa sui social network. Battute e passaggi su pagine e profili sono state all’ordine del giorno per qualche settimana sui Facebook dei saronnesi fino a quando il sindaco Luciano Porro non è intervenuto facendo rimuovere i moduli e stampandoli di nuovi con la denominazione corretta di “autocertificazione di morte del congiunto”.
Gli scritti però rimangono soprattutto se sono stati immortalati in foto postate in Rete e così il sindaco Luciano Porro ha dovuto tornare sull’argomento e nonostante la rassicurazione data al cronista della scomparsa dei moduli incriminati, in qualche settimana, i riflettori della stampa nazionale si sono accessi su Saronno non per gli amaretti o il 30 all’ora ma per la “stampa moduli per dichiarare di essere morti”.