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SARONNO – “Aveva appena iniziato a piovere con molta intensità: un uomo ha indossato il cappuccio ed ha attraversato sullo strisce pedonali quando è arrivata una vettura rossa e l’ha colpito. L’uomo è caduto a terra finendo proprio sotto una seconda vettura che era ferma al semaforo. Fortunatamente però l’auto non si è mossa”. Così un testimone racconta quando accaduto ieri sera alle 19,07 in via San Giuseppe dove Daihatsu Trevis rossa che proveniva da via Monti svoltando a destra ha colpito un pedone che stava attraversando sulle strisce facendo finire l’uomo proprio a ridosso di una Dacia Sandero che era ferma davanti al semaforo rosso pronta a procedere in direzione di Rovello.
Vedendo l’uomo a terra alcuni passanti si sono mobilitati: hanno dato l’allarme chiamando il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza e l’automedica. Visto che i mezzi di soccorso occupavano entrambe le corsie il saronnese Gianpietro Guaglianone, alpino dell’Ana di Saronno, si è impegnato a deviare il traffico: “La pioggia era davvero molto intensa e la visibilità ridotta – ricorda il saronnese – le macchine non riuscivano a passare e così io da un lato il volontario municipale Simone Ruotolo dall’altro abbiamo cercato di evitare un blocco della circolazione”. Sono poi arrivati gli agenti della polizia locale che dopo aver ringraziati i cittadini hanno provveduto a deviare il traffico, fare i rilievi e raccogliere i resoconti dei conducenti, tra cui la saronnese 26enne alla guida della Trevis rossa, e dei testimoni. Alle 20,10 l’ambulanza della Croce Rossa di Saronno, dopo aver stabilizzato le condizioni del 73enne, è partita all’ospedale Niguarda dove l’uomo è stato portato in gravi condizioni.
(seguono aggiornamenti)
raccontata così sembra completa colpa della macchina che non ha rispettato le strisce pedonali girando
Come spesso accade, la realtà si dimostra più semplice delle prime speculazioni: non si è trattato di un doppio investimento e la velocità -curva stretta- non è stato un elemento determinante: piuttosto la visibilità, sia da parte dell’investitrice (probabilmente il pedone è stato sfortunatamente coperto dal montante della vettura) e dell’investito stesso (il cappuccio appena indossato potrebbe avergli impedito di rendersi conto del pericolo imminente), senza nulla togliere alle responsabilità di ognuno.
Auguri sinceri di pronta guarigione all’uomo investito.
Condivido gli auguri di pronta guarigione.
Detto questo, Valerio, a volte gli incidenti sono tragiche fatalità e possono purtroppo capitare a chiunque, ma non mi pare proprio che la svolta a destra da via Monti a via San Giuseppe si possa considerare una curva stretta.
Spetterà alla PM stabilire la dinamica dell’incidente e capire a che velocità procedesse l’auto dell’investitrice, tuttavia la velocità moderata è sempre un fattore che diminuisce l’incidentalità e la mortalità.
Ti segnalo uno dei tantissimi documenti reperibili in Rete, ma la bibliografia è vastissima.
http://www.dors.it/alleg/0200/zone30_2010_bis.pdf
Eh sì, mi son confuso con l’incrocio successivo verso la stazione, tra via San Giuseppe via Guanella/Torino, incrocio a T caratterizzato da scarsa visibilità, come peraltro -anche peggio- alle intersezioni con via Micca, via Solferino e via Pola.
Per quanto non sia d’accordo col limite dei 30 km/h (salvo in orari di attraversamento bambini per via della presenza di varie scuole), sull’incrocio tra via Monti e via San Giuseppe è effettivamente possibile che la velocità fosse inadeguata al traffico -veicolare e pedonale- e soprattutto al meteo, il quale probabilmente avrà ridotto drasticamente la visibilità. Concordo anche con la possibilità che, a seguito di indagini, si possa ricondurre il tutto ad una fatalità (spero non “tragica”), avendo sperimentato di persona il caso del “pedone nascosto dal montante dell’auto” (nonché più volte il caso del “pedone kamikaze”…)
Gentile Valerio, perchè non è d’accordo con il limite dei 30 km orari, alla luce anche dell’articolo postato da Ale Galli? Gazie, Sara Battistini
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