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SARONNO – Una avvenente bulgara, pomeriggi e serate di sesso nel Saronnese o nella vicina Brianza, incontro occasionali a pagamento: c’è anche un filone d’inchiesta che riguarda la prostituzione, nell’ambito dell’operazione “San Marco” messa a segno ad inizio settimana dai carabinieri della Compagnia di Saronno e che ha portato dietro alle sbarre un gruppo di amici e conoscenti tutti impegnati in illecite attività, nei settori più differenti.
La prostituzione: nell’estate 2012 in zona c’era una bella bulgara. Era stata affidata da un saronnese di 57 anni ad un amico di Mozzate, quarantenne, perchè la “gestisse”. Il mozzatese le faceva da autista, l’accompagnava dai clienti, agli appuntamenti in casa o negli alberghi, a Cislago ed in altre località della zona. E parte degli introiti finivano proprio a lui. L’uomo è stato denunciato per favoreggiamento, istigazione e sfruttamento della prostituzione della bulgara, trentenne, che talvolta praticava la professione più vecchia del mondo anche lungo la Novedratese, lo stradone delle “lucciole” nella vicina Brianza.
A risponderne alla legge solo il mozzatese; l’altro è infatti nel frattempo deceduto per malattia. Era l’uomo che involontariamente due anni fa aveva dato il via alle indagini dell’operazione “San Marco” quando si era presentato dai carabinieri dicendo che un imprenditore di Saronno lo voleva uccidere. Calunnie, che d’altra parte avevano portato all’avvio dell’inchiesta che ha poi consentito di alzare il coperchio sulle numerose attività criminose che si svolgevano nella zona.
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