Oltre 150 persone per dire no alla Pedemontana
Chiaro il messaggio lanciato: “Diciamo no alla costruzione di Pedemontana – si legge nel volantino distribuito dai manifestanti – anche perchè comporta l’apertura di cantieri e (…) un aumento del volume di traffico, con un aumento dei livelli di inquinanti da traffico nelle aree circostanti, e perchè si continua a incentivare la mobilità privata su gomma quando in molti altri Paesi ormai si punta su reti di trasporto alternative e a minore impatto ambientale. Queste opere calamitano traffico sui comuni dislocati lungo il tracciato, che verrebbero sommersi e congestionati dal traffico con una ulteriore grave minaccia alla salute. Inoltre Pedemontana divora le ultime aree verdi e le ultime aree agricole del nostro territorio; ha costi enormi e utilizza risorse che dovrebbero essere impiegate per l’interesse collettivo”.
“Dall’inizio di marzo – spiegano nella nota – la realizzazione della Pedemontana ha subito un’accelerazione. Quasi completate le tangenziali di Varese e Como, e la “Tratta A”. E soprattutto sono iniziate le opere della tratta “B1″: a Lomazzo in località Manera si sta insediando il cantiere dello svincolo A9 e sono state disboscate porzioni del bosco della Moronera”. A preoccupare anche le ricadute per il Lura visto che saranno create “tre gigantesche vasche di laminazione, di cui due per contenere le piene del torrente ed una per impedire che la Pedemontana si allaghi”.
Tra i partecipanti molti cittadini arrivati anche a Cislago dove l’impatto della Pedemontana è particolarmente forte ed gruppi organizzati come l’Assemblea popolare No Elcon di Castellanza, il collettivo Ultimi mohicani di Gallarate, il comitato “No alla Varesina bis” di Tradate e ragazzi che gravitano nel centro sociale Telos.
Il corteo ha sfilato “rumorosamente ma pacificamente – come racconta uno dei partecipanti – fino al costruendo cantiere di Manera” circondato da un massiccio spiegamento di forze dell’ordine.
14042014
(foto archivio: cantiere Pedemontana a cislago)