Writers: Gilli salva i cittadini dal “danno e la beffa”
SARONNO – “Stop alle scritte sui muri”, per il sindaco emerito, Pierluigi Gilli, si è evitata “la beffa oltre al danno”.
Gilli nel parla sul proprio blog personale dove riporta il testo originale dell’articolo portato in approvazione nell’ultimo consiglio comunale dalla maggioranza.
ART. 62 (Imbrattamento dei muri)
62.1 E’ vietato imbrattare con scritti o disegni i muri di qualsiasi edificio manufatto e monumento pubblico o privato.
62.2 Per quanto riguarda gli edifici privati i contravventori saranno soggetti a sanzione amministrativa da € 150 a € 500 salvo si debba applicare l’art. 635 Codice penale, in ogni caso applicabile qualora il fatto sia commesso su edificio pubblico.
62.3 Il proprietario dovrà provvedere alla pulizia entro 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza del Sindaco o dell’Assessore delegato. In caso di inottemperanza si applica la sanzione amministrativa da € 150 a € 500 .
In sintesi, l’ex primo cittadino si dice “sbalordito” perchè “si legge nel terzo comma, l’errore pacchiano di prevedere una “ordinanza del sindaco o dell’assessore delegato”. E’ uno svarione da matita blu, in quanto il sindaco può emettere solo ordinanze contingibili ed urgenti e non per materie ordinarie, per le quali il potere ordinatorio è riservato ai dirigenti e responsabili di servizio; errore giuridico che rappresenta, però, una smania interventista non solo del sindaco, ma addirittura dell’assessore delegato, quando gli assessori non hanno mai alcun potere di ordinanza”. Gilli contesta anche la “sostanza“:”Appariva ingeneroso ed assurdo che il proprietario di un muro imbrattato, naturalmente da ignoti, dovesse essere costretto alla pulizia e, nel caso non vi avesse provveduto, fosse passibile di una sanzione fino a 500 euro: insomma, per l’incauta Amministrazione, al proprietario devono andare sia il danno, sia le beffe. Ho voluto rilevare che, in realtà, anche quando i muri imbrattati appartengono a privati, si tratta di una violazione dell’interesse pubblico di tutti i cittadini acché la città sia ordinata e pulita, il che comporta preventivamente un’adeguata vigilanza e, a fatto compiuto, un intervento almeno palliativo da parte del Comune. L’interesse pubblico è prevalente per obiettive ragioni di decoro generale urbano. Non si vede, perciò, per quale sensata ragione i proprietari già danneggiati debbano in proprio mettere mano al portafoglio per i restauri; ma alla parola proprietà privata, evidentemente, qualcuno è allergico”.
Quali soluzioni adottare, dunque? Gilli ha una idea:”Il Comune dovrebbe fomentare l’imitazione
E chiosa:”All’unanimità, dunque, abbiamo sventato una beffa clamorosa a detrimento di cittadini incolpevoli ed inermi; è bene che si sappia; una tantum, l’opposizione – che è stata costruttiva nella discussione di tutto il Regolamento, con la proposta di numerosi emendamenti migliorativi – è stata ascoltata.
Un cambio di passo, che ci sarebbe piaciuto vedere non solo nell’imminenza della scadenza di questa Amministrazione, ma fin dal suo esordio; purtroppo, invece, la maggioranza, in punto, è stata sempre sorda, perdendo di credibilità e connotandosi per arroganza ed autoreferenzialità. Peccato; chi ci ha rimesso non è stata l’opposizione, ma chi ci sgoverna da più di quattro anni, insensibile alle critiche positive e sempre più permalosa (la vicenda dello stato di agitazione del personale comunale ne è un esempio molto serio)”
200614