Furti e rapine: preso il “Re Scorpione”
L’ARRESTO
Nelle ultime settimane l’uomo era stato fuori della città degli amaretti probabilmente per una breve vacanza ma appena è tornato a Saronno è stato subito bloccato. A riconoscerlo mentre passeggiava per il centro storico è stato un militare fuori servizio che incrociandolo ha riconosciuto il tatuaggio che il nordafricano aveva sul collo. Uno scorpione: l’animale che era diventato il suo elemento identificativo per il quale era conosciuto tra gli irregolari che gravitano nello scalo ferroviario.
Il carabiniere non ha perso tempo: ha subito contattato i colleghi continuando a seguire il ricercato. Quando è sopraggiunta la pattuglia lo straniero ha cercato di fuggire ma la sua corsa, era in infradito, si è presto conclusa.
LE ACCUSE
Le accuse a suo carico sono diverse: dalla rapina in concorso al furto di un motorino fino all’effrazione in un bar e in un negozio di abbigliamento. Tutti episodi avvenuti tra il febbraio e l’aprile scorso e che hanno visto l’uomo agire con l’aiuto di alcuni connazionali. Era stato lui a “dirigere” la rapina ai danni dei coniugi milanesi avvenuto in via Varese e che si era conclusa con un lancio di sassi contro il marito che inseguiva il tunisino e il suo complice, arrestato una settimana fa, nella speranza di recuperare la borsa che avevano strappato alla moglie. Qualche settimana dopo, con l’aiuto di alcuni connazionali, il 23enne aveva preso di mira un 40enne saronnese nel sottopassaggio della stazione. L’aveva aggredito rompendogli il setto nasale e danneggiandogli il timpano. Si era così impossessato del portafoglio, di due cellulari e persino della bicicletta. Qualche giorno dopo è stata la volta di un motorino rubato da via Bossi dove era stato lasciato in sosta dal proprietario. Il mezzo era stato poi recuperato a Locate Varesino. A poca distanza dalla stazione sono avvenuti anche i due furti imputati dallo straniero quello ai danni del bar “Sugar e coffee” e quello di un vicino negozio di abbigliamento etnico dove era riuscito a mettere insieme un ricco bottino di oltre 4 mila euro.
LE INDAGINI
Ad incastrare l’uomo sono state le immagini della videosorveglianza: tutti gli episodi di cui è imputato sono stati “immortalati” dagli occhi elettronici da quelli del Comune a quelli dello scalo ferroviario fino a quello delle attività private. I carabinieri sono così riusciti ad identificarlo e a predisporre, anche grazie all’identificazione delle vittime delle rapine, il fascicolo a suo carico che ha portato all’arresto e al suo trasferimento al carcere di Busto Arsizio.
25082015