Frazione Dal Pozzo: cartellino rosso da Turate
Nuovo clamoroso sviluppo, quindi, per la vicenda che pone sotto i riflettori il neonato Dal Pozzo, squadra che pratica il “calcio popolare”, unica realtà che non cerca e non vuole sponsor, e che milita in Terza categoria. Un “esperimento” anche sotto il profilo sociale, che raccoglie oltre cento tifosi ad ogni partita, in casa e fuori. Ad inizio stagione, in cerca di un impianto dotato di tribuna, la scelta era appunto caduta su Turate, da oggi si dovrà guardare altrove, epilogo di una querelle iniziata alla prima di campionato, il 6 settembre, quando alcuni tifosi del Dal Pozzo diretti allo stadio imbrattarono muri cittadini. Per 11 di loro successivamente scattò il Daspo deciso dalla questura di Como, con divieto ad entrare negli stadi.
Adesso il lungo comunicato dell’Amministrazione comunale turatese, che pubblichiamo a seguire.
In data 7 ottobre il sindaco Alberto Oleari è stato convocato in Prefettura per discutere della questione “ultras Dal Pozzo” con gli esponenti degli enti di pubblica sicurezza interessati. Successivamente all’incontro è stato espressamente richiesto di “valutare la revoca dell’autorizzazione alla disputa degli ulteriori incontri calcistici” allo stadio comunale di Turate.
Come Amministrazione avevamo deciso di concedere “un’ultima possibilità” alla società per non colpire indistintamente un gruppo di ragazzi molto più ampio rispetto a coloro che avevano causato disagi e imbrattamenti.
Dobbiamo tuttavia prendere tristemente atto che:
Nessuna presa di distanza da quanto accaduto e nessuna parola di “scuse” ai cittadini turatesi danneggiati è stata mai formulata né dalla società Dal Pozzo, né dal gruppo Masnada Ultras; al contrario è stato pubblicato un comunicato con cui entrambe le parti si identificano totalmente “con i diffidati” e sminuiscono i numerosi episodi di imbrattamento accaduti con la dicitura “quattro scritte”.
L’identificazione tra società e Ultras è talmente forte che, nell’ultima partita, la squadra Dal Pozzo è scesa in campo con la scritta “diffidati con noi”, stampata sulle maglie da gioco. È stata organizzata una raccolta fondi da parte del Gruppo Ultras, non per pulire quanto danneggiato, ma per sostenere economicamente le spese legali dei denunciati.
Era stata richiesta la pulizia “simbolica” del muro del campo sportivo di via Milano e di una pensilina del pullman, ma nulla è stato fatto. La presenza di detta società comporta, per Turate, una completa indisponibilità delle forze dell’ordine costrette a lasciare sguarnito il resto del territorio, in quanto obbligate a presenziare agli incontri.
Pur di non far naufragare il progetto sportivo, questa Amministrazione ha proposto, in data 12 ottobre, di concedere il campo “a porte chiuse”, fino a quando la società Dal Pozzo non avesse trovato una nuova ubicazione. Tale proposta di fatto non è stata accolta, in quanto la società non si sentiva in grado di dare garanzie sul comportamento o sulle reazioni dei propri tifosi in caso di “porte chiuse”.
16102015