L’intervista: Fbc Saronno, tutto l’Antonelli-pensiero
SARONNO – Quarantasei anni, ex giocatore di serie D (con trascorsi tra l’altro alla Caratese), da dieci anni allenatore nel settore giovanile del Varese: Gianluca Antonelli è il nuovo mister del Fbc Saronno dopo le dimissioni di Luca Petrone.
” target=”_blank”>Martedì pomeriggio la presentazione del tecnico, varesino doc, che poi ha diretto il primo allenamento, al centro sportivo Matteotti di via Sampietro.
Da parte di Antonelli un esordio da vero gentleman.
Grande rispetto per Petrone, il primo saluto va a lui, proseguendo il suo lavoro. Non lo conosco di persona, ma ha fatto un buon lavoro nel plasmare questo gruppo. Con lui condivido la grinta ed un motto: non mollare mai!
Dal professionismo con la Primavera del Varese, ai dilettanti del Fbc Saronno in Eccellenza.
Dopo un decennio al Varese, mi aspettavo una proposta per la prima squadra, che non c’è stata, ma nel calcio capita e ciò non cambia il mio amore per il biancorosso. Poi questa proposta del Saronno: dico sinceramente di non averci pensato neanche un istante, ho detto subito di sì per il blasone della società. Credo che l’esperienza col Varese mi abia insegnato tanto, voglio mettere in pratica tutto ciò a Saronno, ora bisogna calarsi nella realtà, capire i giocatori e dare loro le motivazioni giuste.
Quale l’arma per fare risorgere in classifica il Saronno e quali le aspettative del nuovo tecnico?
Arrivano due scontri salvezza con Sestese e Mariano Comense. A chi mi chiede se voglio 6 punti dico che di punti ne voglio… 60! Ci sono ancora venti partite di campionato e le voglio vincere tutte! E’ la mia mentalità, che intendo trasmettere alla squadra. Mi piacciono formazione aggressive, determinate, che provino sempre a fare punteggio pieno. Non so se questi risultati arriverano subito o con il tempo ma ci proverà con tutte le forze!
Chi conosci già del Saronno attuale?
Direttamente il portiere Seitaj, che viene da Varese; ma anche Greco che da Varese era passato qualche annetto fa. Poi ci sono giocatori come Serao, i fratelli Scavo o Moro che non hanno bisogno di presentazioni. Io vengo dal vivaio e mi interessano molto anche i giovani: penso ad esempio a Pisoni, che ho già visto giocare ma voglio conoscere meglio tutto il gruppo, compresi quelli della juniores, ci deve essere un unico filo conduttore. Anche per arrivare alle scelte tattiche: sono un offensivista, non so ancora se giocherò a tre in difesa, prima bisogna conoscere le caratteristiche tecnici dei giocatori. E vorrei ricreare quello staff che avevo a Varese, portando anche un preparatore atletico. Dilettanti, ma l’impostazione deve essere da professionisti.
S.G.
11112015