Dress.it, Castelli: “Manca l’autorizzazione”
SARONNO – “Con la precedente amministrazione il gruppo aveva stilato un calendario con le diverse installazioni ed era anche stata realizzata una delibera di Giunta che autorizzava e regolava l’attività. Così non è stato con le ultime opere”.
L’assessore alla Cultura Lucia Castelli inizia così la sua presa di posizione per fare chiarezza sulla rimozione dell’opera di Dress it del 25 aprile dal cancello di Palazzo Visconti ad opera della polizia locale. L’intervento segue quello di Riccardo Galetti di Saronno Bene comune e quello della Lega nord.
“Dopo il posizionamento dell’installazione dedicata all’8 marzo abbiamo incaricato gli uffici di contattare l’autrice per un incontro che permettesse di concordare i futuri interventi ma si è rifiutata. E’ chiaro che trattandosi di spazi di proprietà pubblica le opere, realizzate a questo punto unilateralmente senza autorizzazione dell’Amministrazione, dovessero essere rimosse.
30042016
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Commenti
Miracolo a saronno la castelli ha parlato… pensavo fosse muta…
Ma i tunisini che spacciano in stazione hanno chiesto l’autorizzazione? Perché in caso contrario andrebbero rimossi anche loro!
toh! abbiamo pure un assessore alla cultura! Questa è una notizia!
Rispondo all’assessora Castelli in merito al Dressit. Che l’ultima installazione, come quasi tutte quelle dell’ultimo anno, tranne la prima, non fosse stata preventivamente autorizzata e’ vero, non l’ho mai negato. Con l’insediamento della nuova amministrazione io ho avuto solo un permesso verbale dalla responsabile ufficio cultura per l’installazione del portone bianco. Problemi tecnici ( sicurezza, fattibilita’ non sussistevano perche’ quel punto di installazione era gia’ stato usato) Dopo il portone sono seguiti l’albero, la scritta , il carnevale, il portone della memoria, che ha avuto parecchia eco. L’8marzo e’ stato il punto di rottura. A sera sono stata chiamata al telefono dalla responsabile uff.cultura che mi diceva che l’assessora voleva conoscere chi faceva Dressit. Ho chiesto come mai questo improvviso interesse e la ragione era, mi è stato risposto, un articolo della Prealpina. Ho risposto che in tal caso preferivo ci fosse una comunicazione scritta, che non è mai arrivata. Dopo l’8 marzo ho fatto l’installazione della scritta in bottoni. Nessun problema. Quando il contenuto è risultato di nuovo sgradito, c’è stato l’intervento dei vigili. Che l’intervento sia direttamente connesso al contenuto è chiaro, ma evidentemente preferiscono non dichiararlo. Se faccio decorazioni nessun problema. Contesto il fatto che solo ora si sia accorta della illegalita’. Ho già scritto, dopo l’8marzo, che ritengo troppo faticoso non solo limitante concordare con la sig Castelli i contenuti e le forme delle mie installazioni e quindi posso solo rinunciare a farle. La censura preventiva non è meglio di quella a posteriori e non mi piace fare a parole, preferisco prese di posizioni scritte e chiare. Certe forme di espressione sono inutili se sono non libere a sufficienza. Credo mi si debba riconoscere di aver sperimentato una forma non invasiva e posso dire di aver contribuito a verificare il grado di libertà dei saronnesi e della sua amministrazione. Spero di riuscire a fare ancora qualcosa nella legalità.
E se vuole esporre le sue “opere” che paghi lo spazio pubblico come fanno tutti.
Quindi secondo gli illuminati che commentano chiunque si reputi artista può appendere i propri sgorbi ovunque senza autorizzazione e fregandosene di qualsiasi regola? Bravi, avanti così. Ah, commento personalissimo: le opere della signora mi fanno schifo, ma se chiedesse il permesso di esporle lo accetterei senza batter ciglio.
BRavaaaaa Castelli, sei una luminare della cultura saronnese
Penso che sia inutile e poco proficuo continuare a scrivere e pubblicare comunicati privi di senso. Un’amministrazione deve neccessariamente passare dalla fattispecie astratta a quella concreta al fine di poter realizzare in concreto qualcosa per la cittadinanza e soprattutto non essere super partes ma inter partes in modo da collaborare, sempre se possibile, con tutti gli enti.
bene, benissimo, adesso vedremo le brillanti idee della signora per sistemare una area pubblica che così è proprio orribile…
Meglio vuoto e pulito. Il portone della sua casa è libero, usi quello.
Oppure ci riproponga cose belle come “la panchina dell’amore” ma lasci perdere la politica PDiota.
E che sia finita qui.