Sport: stagione di successi, estate nella Caporetto dell’indifferenza
SARONNO / CARONNO PERTUSELLA – Una stagione di straordinari successi sportivi, una estate da Caporetto per lo sport del Saronnese. Prima gli storici traguardi: a Saronno quello raggiunto dalla Imo Robur, vincitrice del campionato maschile di basket serie C. Dunque, il traguardo nazionale della serie B, ma dopo la festa sono seguite settimane di oblio, qualche promessa verbale fra una salamella e l’altra, nulla di concreto per la società del presidente Ezio Vaghi, persona seria, impegnato in una spasmodica, sempre più disperata ricerca di fondi – non granchè – per affrontare un campionato un po’ meno dilettantistico del precedente. All’appello mancava, per la tranquillità, la “miseria” di qualche decina di migliaia di euro. Nessuno a Saronno ce li ha messi, non i privati, non le grandi aziende, non le istituzioni pubbliche che avrebbe potuto (dovuto?) dimostrare una speciale attenzione per una vetrina tanto importante per l’intera città. Nessuno si è reso disponibile a concedere o quantomeno ad aiutare a cercare questi fondi, invero così modesti. E così, addio serie B; non s’è mosso nessuno ed allora non si è potuto neppure sognare.
Ma ecco ad un tiro di schioppo da Saronno la riscossa con il calcio, ecco il traguardo della Lega Pro centrato dalla Caronnese. Un presidente importante come Augusto Reina, patron della Illva, un obiettivo quello del professionismo inseguito da tante stagioni e sempre sfumato di un soffio. Poi i muratori già al lavoro allo stadio di corso dell Vittoria, proprio al confine con Saronno. Non c’era ancora l’ufficialità ma nessuno dubitava. Ma in una notte di fine luglio la doccia fredda per gli sportivi locali, anche nel prossimo campionato sarà solo e soltanto serie D, trita e ritrita; per la Lega Pro ci sarebbero voluti i milioni, circostanza che forse non spaventava neppure più di tanto la dirigenza del Caronno, ma ci sarebbe voluto anche e soprattutto uno stadio adeguato. E manco a dirlo, non ce n’è in zona nenche uno degno di questo nome. L’unico, lo storico comunale “Colombo Gianetti” di Saronno, sarebbe andato benissimo ma cade letteralmente a pezzi dopo anni, decenni di vergognosa, colpevole incuria di “chi c’era prima”. E così Saronno, Caronno Pertusella, tutto il Saronnese hanno perso un altro treno; lo sport come volano di un rilancio del quale tutti parlano ma per il quale ben poco si è fatto e si sta facendo. Forse è meglio convincersene? Gettare la spugna? Arrendersi all’evidenza, ad essere una realtà provinciale e “secondaria”; adesso anche nello sport? E’ questa la realtà, un po’ triste, alla quale i saronnesi, i caronnesi e tutti quanti abitano da queste parti devono inevitabilmente accettare?
C’è chi, forse un po’ Don Chisciotte, va contro i mulini a vento del declino, c’è un Saronno softball tutto d’italiane fra corazzate infarcite di campionesse straniere, che nel prossimo fine settimane si giocherà la Coppa Italia, nell’indifferenza o quasi; c’è un Fbc Saronno che rinato l’estate scorsa ha centrato il miracolo della salvezza in Eccellenza e riportato allo stadio – in esilio a Cesate – tanti tifosi. Realtà super ma per le quali sinora è stato fatto poco, molto poco, troppo poco. E se pure questi presidenti-Don Chisciotte decidessero di mollare, sarebbe un colpo probabilmente mortale anche per tutto quel che resta dello sport nel Saronnese.
Sara Giudici
20072016