Fagioli crea la fascia biancoceleste: debutto a Firenze
SARONNO – Un nastro bianco ed uno azzurro con la torre simbolo della città che troneggia al centro: è questo l’aspetto della nuova fascia biancoceleste che il sindaco Alessandro Fagioli ha “sfoggiato” sabato a Firenze alla manifestazione del centrodesta per il “no” al referendum costituzionale.
A raccontare con orgoglio il debutto della fascia saronnese è proprio la sezione cittadina del Carroccio che sulla propria pagina Facebook ha condiviso una foto del primo cittadino con la nuova fascia e il commento “Il Sindaco di Saronno si riconosce ovunque”.
Il sindaco Fagioli è sempre stato chiaro sull’uso della fascia tricolore che indossa solo ed esclusivamente nelle occasioni previste espressamente dal protocollo che, in questo primo anno e mezzo di mandato, si possono contare sulle dita di una mano ossia l’insediamento, le celebrazioni ufficiali a Varese e la visita di Renzi in città. Sabato però ha fatto la sua comparsa per la prima volta la fascia biancoceleste.
“Questa con i colori della nostra città – ha spiegato tagliando corto il primo cittadino – vuole simboleggiare la nostra comunità, tanto toccata dalle scelte dello Stato”.
Facile pensare che dopo il debutto a Firenze, dove era presente anche una nutrita delegazione della Lega nord saronnese e dove Fagioli l’ha indossata accanto ad altri primicittadini con il tricolore, la fascia biancoceleste debutti presto anche in città. Del resto il sindaco non ha mai fatto mistero di preferire i colori della città al bianco, rosso e verde che non ha caso è sparito anche dal nastro per le inaugurazioni.
Durante le ultime cerimonie, da quella per la scuola materna Galilei trasferita alla San Giovanni Bosco a quella della nuova sede del Tam Tam, il tricolore ha lasciato il posto alle tinte simbolo della città. “Inauguriamo qualcosa per la nostra città e per la nostra comunità – ha rimarcato più volte Fagioli – ed è giusto che si faccia riferimento ai suoi simboli e non a quelli dello Stato che tratta i saronnesi come cittadini di serie B. Rispetto alla media nazionale, sono numeri ufficiali, lo Stato spende per i saronnesi in media 53 milioni di euro annui in meno rispetto ad altri che abitano fuori dalla Lombardia. Considerando che il bilancio comunale è di poco inferiore ai 30 milioni, vuol dire che se ci fosse una giusta redistribuzione delle tasse che paghiamo, potremmo azzerrare la tassazione locale e ne rimarrebbe abbastanza per rifare Saronno”.
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14112016