Migranti a Saronno, via ad un ciclo di appuntamenti. Tu@Saronno fa il punto
SARONNO – “Dopo le polemiche della primavera 2016 a seguito del non raggiunto obiettivo di accoglienza dei 32 richiedenti asilo inviati a Saronno dalla Prefettura (che secondo le intenzioni sarebbero stati sistemati nell’ex sede distaccata del liceo scientifico, foto), ma soprattutto dall’affissione di manifesti a firma Lega Nord con le frasi “Saronno non vuole clandestini”; “Renzi e Alfano vogliono mandare a Saronno 32 clandestini”; “Vitto, alloggio e vizi pagati da noi”, le diverse associazioni organizzate in “4 passi di pace” si sono fatte promotrici di iniziative volte ad informare in maniera approfondita la cittadinanza sul tema dei migranti”.
Inizia così un comunicato sull’argomento a firma della lista civica di opposizione Tu@Saronno, che presenta anche i prossimi appuntamenti, a partire da oggi.
Venerdì sera 3 febbraio l’aula Aldo Moro era strapiena per sentire le parole di don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della carità di Milano, sul tema “Accogliere i rifugiati”. Nel suo accorato e puntuale intervento don Virginio Colmegna ha affrontato il tema con tutta la sua sensibilità e pluridecennale esperienza. Non si tratta più di situazioni di emergenza, ma di un flusso continuo di centinaia di migliaia di persone che si reputa proseguirà, se non anche aumenterà nei prossimi anni.
Occorre innanzitutto prendere atto del cambiamento occorso e porre grande attenzione al tema dell’accoglienza, doverosa per tutti – cristiani e non – in quanto problematica umanitaria.E’ fondamentale che lo Stato Italiano si organizzi in maniera adeguata a fronte di un fenomeno che si è profondamente modificato e accresciuto negli anni, superando così la modalità dell’emergenza che è spesso presente nel nostro Paese. Serve un ripensamento completo della legislazione in materia. Alcuni tra i punti più rilevanti emersi nell’incontro: i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) non sono adatte a fronteggiare in maniera adatta la situazione. Ci sono stati molti casi di cattiva gestione, vergognosi episodi di corruzione; gli sprechi di risorse sono stati spesso notevoli. Risultati molto migliori fornisce invece la rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestita spesso da cooperative in collaborazione con gli enti locali ed utilizzando le risorse fornite dal fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
Occorre aprire dei corridoi umanitari internazionali, in accordo con gli stati europei ed extra europei. Solo così si può evitare ai migranti lo sfruttamento da parte della criminalità organizzata. Finché la loro posizione non è regolarizzata, occorre chiamare queste persone irregolari, e non clandestini, come chiesto anche dal Papa. Bisogna modificare la legge, ed evitare che i minori, che in quanto tali godono di protezione, siano poi considerati automaticamente irregolari al compimento del diciottesimo anno. Chi è richiedente asilo o chi è irregolare deve poter svolgere un lavoro, magari anche socialmente utile, se non ce ne sono altri disponibili.
Bisogna dare seguito alla legge 67 del 2014 che prevede l’abolizione del reato di clandestinità. Occorre quindi fare cultura e informazione sui temi dell’emigrazione: é fondamentale non restare indifferenti di fronte al problema, ma anzi occorre cercare di informare adeguatamente chi lo conosce solo superficialmente, o addirittura vi è ostile in maniera preconcetta. Oltre all’incontro con don Virginio Colmegna, le associazioni saronnesi riunite in “4 passi di pace” hanno organizzato una mostra Interculturale 2015 “Le mille e una rotta … così si sposta il mondo” edita dal Centro di documentazione sulla mondialità (Cdm) di Salerno dei Missionari Saveriani e dai Laici Saveriani. La mostra, aperta dal 4 al 19 febbraio 2017 al Centro Padre Monti è rivolta a tutti i cittadini ma soprattutto agli studenti delle scuole; mentre per la “Università delle migrazioni” sono previsti sei incontri di formazione gratuiti, a cura di diversi docenti, a partire da venerdì 17 febbraio, alle 21 all’auditorium “Aldo Moro” di viale Santuario a Saronno. Infine, mercoledì 8 febbraio alle 21, all’oratorio “Regina Pacis” di via Roma “Sotto un altro cielo” l’altra faccia dei migranti, racconti a cura di Giampiero Rossi e Astrit Cela.
08022017
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Commenti
Le suore non li voglionoooooooo!!!
Non spendete mai neanche una parola per le popolazioni terremotate nonché per tutti gli italiani che hanno perso lavoro ed altro con la crisi…ma provate,prima o poi,a farvi un esame di coscienza,messo ce l’abbiate?
Accoglienza obbligatoria, dunque, infischiandosene del parere dei saronnesi. E che sia possibilmente gestita dalle coop rosso-bianche… evidentemente sotto i campanili di Saronno c’è molta fame di soldi.
Fuori i migranti da Saronno.RiMetteteci le aule del liceo li invece che gli alunni debbono fare palestra per fare ruotare i locali fra le classi del liceo altrimenti insufficenti.