Prata ko: Pallavolo Saronno in serie A
SARONNO – “Trump presidente, la proposta pubblica di matrimonio di Fedez, l’ultima partita di Totti… non avete visto ancora visto niente! L’unico evento che conta è stasera alle 21 al Centro Pavesi Fipav per la finale playoff per la serie A”. Con questo slogan postato su Facebook la Pallavolo Saronno ha reso l’idea del grande evento che attende questa sera lo sport saronnese che potrebbe conquistare contro Prata Pordenone un posto nella massima serie del volley nazionale. Un evento che purtroppo non si vivrà nella città degli amaretti ma “in esilio” a Milano per l’indisponibilità del Paladozio, casa degli amaretti occupato dal saggio di fine anno della Corrias.
Ecco la diretta de ilSaronno
La storia si è quindi, altrettanto incredibilmente, ripetuta: come un paio di stagioni fa, quando Saronno lottava per salire in serie B, per il match più importante non c’è la disponibilità del palasport comunale “Dozio” di via Biffi. E così gara 2 della finalissima per salire in serie A contro il Prata di Pordenone, la Pallavolo Saronno sabato la giocherà lontano da casa, a Milano, e con buona pace dei tifosi e più in generale degli sportivi saronnesi. Molti sono decisamente e comprensibilmente arrabbiati, a dispetto della circostanza che, evitando polemiche e nel segno di uno “stile” che ne ha sempre caratterizzato i dirigenti, la Pallavolo Saronno abbia deciso di fare buon viso a cattivo anzi cattivissimo gioco, e nelle scorse ore abbia emesso un comunicato stampa conciliante, più che conciliante con il Comune, che anche stavolta non si è “ricordato” della concomitanza di tale evento con il saggio annuale dei bimbi della Corrias. Che forse, anzi che sicuramente e con poca fatica si sarebbe potuto spostare, per qualche ora pomeridiana, al palasport “Aldo Moro” di viale Santuario, sabato vuoto e inutilizzato. Forse sfiduciata dal passato, la Pallavolo Saronno non ci ha neppure provato, a chiedere. E forse l’unica colpa di quelli della Pallavolo Saronno è stata, sinora, quella di esser sin troppo “signori”, e di non protestare mai per nulla. Neppure di fronte… all’incredibile.