Saronno si ferma per la prima pietra d’inciampo. Assente l’Amministrazione
SARONNO – Tantissimi saronnesi hanno assistito stamattina alla posa della prima pietra d’inciampo in memoria di Pietro Bastanzetti, deportato e morto a Mauthausen-Gusen nel 1944 per avere organizzato gli scioperi di Milano del marzo di quell’anno.
La cerimonia è stata molto semplice: prima l’artista Gunther Demnig, ideatore di quest’opera d’arte diffusa in più di 2.000 località in Europa, ha posato la pietra e quindi la nipote Maria Bastanzetti ha raccontato, con semplicità, la storia della deportazione del nonno. Aneddoti e ricordi di famiglia che hanno tracciato la figura del saronnese ma anche testimoniato il dolore e il coraggio dei familiari.
Toccante la lettura delle lettere scritte da Pietro Bastanzetti per la madre e per i figli rimarcando gli ideali antifascisti e la fiducia in un ritorno che in realtà non c’è stato. Tanti gli applausi dei presenti che hanno salutato i momenti salienti delle missive lette dei nipoti con molta emozione.
Davanti al portone da cui Bastanzetti è uscito prima di essere deportato tantissimi cittadini, esponenti della società civile, rappresentanti di associazioni, come Anpi, e politici dai consiglieri comunali Franco Casali, Nicola Gilardoni e Francesco Banfi all’ex sindaco Gianluigi Stucchi, l’ex presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi gli ex assessori Cecilia Cavaterra e Giuseppe Nigro.
Assente, invece, l’amministrazione comunale malgrado l’appuntamento fosse inserito anche nella conferenza stampa in Municipio degli eventi organizzati per la giornata della Memoria.
“Un’assenza ingiustificabile – commenta il consigliere comunale Nicola Gilardoni – in un momento educativo e profondo per l’intera comunità”.
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