San Francesco, impianto di cogenerazione: risparmio e tutela affreschi
SARONNO – Più ecologica, più adatta a preservare il proprio patrimonio artistico ed anche più economica. E’ il grande “salto di qualità” fatto dalla chiesa di San Francesco grazie alla nuova caldaia di cogenerazione attiva nell’edificio di culto di corso Italia.
E’ l’ultimo step di una lunga serie di interventi realizzati dalla comunità pastorale Crocifisso risorto per prendersi cura della chiesa partiti dalla riqualificazione del tetto e seguita da quella degli affreschi curata dalla celebre Pinin Brambilla.
E’ stata sostituita la storica caldaia situata in uno angusto spazio nel cortile che si affaccia su via Carcano con una moderna centrale di cogenerazione. Si tratta di un modernissimo impianto, davvero di ultima generazione, che ha faticato non poco per “incastrarsi” negli spazi della precedente caldaia. Produrrà calore ed energia elettrica che serve per illuminare la chiesa, quella in surplus viene ceduta alla rete cittadina e consente di ottenere un piccolo introito.
E’ un investimento importante non solo per i risparmi che garantisce ma anche per la tutela degli affreschi: “Il cogeneratore – spiega Roberto Leali della cooperativa che si è occupata dell’intervento – è dotato di filtri che fermano tutto il pulviscolo che in passato finiva anche sugli affreschi”. L’impianto prende l’aria dall’esterno, la riscalda e la indirizza all’interno della chiesa ma non prima di un “passaggio” attraverso rigorosissimi filtri, che bloccano polveri sottili e smog in genere.
Una novità davvero necessaria visto quando emerso recentemente: ”Negli ultimi interventi – spiega l’architetto Carlo Mariani – abbiamo visto quando le polveri provino gli affreschi e questa soluzione permetterà di preservare più a lungo le opere e i risultati ottenuti con gli ultimi interventi di pulizia”.
Per chi volesse contribuire alle opere di cura del patrimonio artistico della chiesa di San Francesco è attiva una raccolta di fondi i cui risultati sono visibili nel maxi mosaico realizzato accanto all’altare.
10022019