Cinghiali in arrivo a Saronno e Groane: 9 sono solo a 17 chilometri
SOLARO / SARONNO – I cinghiali, che già hanno fatto capolino nel basso comasco, si preparano a “invadere” il Saronnese e le Groane? Sembrerebbe proprio di sì ed allora potrebbero essere guai, non solo per le coltivazioni ma anche per gli automobilisti e gli escursionisti, viste le loro grosse dimensioni ed il loro “caratterino”.
Se n’è parlato nei giorni scorsi al centro Polveriera, sede del Parco delle Groane in via Polveriera a Solaro. Un convegno, con relatore il naturalista Andrea Pasetti. per fare il punto della situazione. “Alcuni esemplari sono già stati avvistati nelle vicinanze come nel Parco della Spina Verde o nel Parco Pineta dove si è registrata la presenza un gruppo “famigliare” di nove esemplari – è stato ricordato – Arriverà anche nel Parco delle Groane? Stiamo parlando del cinghiale, il tema dell’ultima serata naturalistica del 2019 che si è al Centro Parco Polveriera. Arriverà, quindi? Non è lontano, la distanza quantificata rispetto agli avvistamenti più recenti è di appena 17 chilometri, considerando che in un giorno il cinghiale può percorrerne 25… Ma va anche specificato che siamo in una zona altamente antropizzata, con centri urbani e strade a forte percorrenza, inoltre fra Pineta, Spina Verde e Parco delle Groane non ci sono corridoi ecologici che questa specie utilizza per spostarsi”.
Insomma, potrebbero non succedere subito, di avvistare il primo cinghiale alla periferia di Saronno: “L’arrivo da queste parti oggi appare abbastanza difficile, ma chi studia i movimenti di questo animale vigila e controlla…” ricordano dal parco.
(foto: un momento del convegno sui cinghiali che si è tenuto al centro Polveriera)
01012020
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Commenti
Tanto fa niente l’importante non fare fare l orto ai poveri propietari e fare i verbali di 2000 euri per avere fatto una casetta per ricovero materiale da giardino o per una cuccia da cane o per avere semplicemente 3galine
Si perche’ noi siamo per le leggi, i permessi ecc pero’ li devono rispettare gli “altri’.
Dipende dalla destinazione d’uso del terreno. Conosco persone che acquistano un appezzamento accatastato come boschivo e poi pretendono di farci un orto con animali, ovvio che non è possibile, perché se è bosco deve essere tenuto a bosco (a livello di habitat è importante). Se si vuole fare un orto occorre chiedere il cambio di destinazione d’uso, in certi ambiti è possibile. Menomale che c’è chi controlla queste cose e se necessario interviene, altrimenti sarebbe il caos. Purtroppo il nostro territorio è già ampiamente devastato e urbanizzato all’eccesso, quindi serve rigidità nel gestire e difendere il poco e prezioso verde che rimane.
Meglio i cinghiali che i tossici
????????
Che commento intelligente, di buon auspicio per il 2020
Mi adeguo alla media