Carlo Calenda a Saronno a sostegno di Gilli: “Non importa il partito, sosteniamo la competenza”
SARONNO – Una presentazione incentrata sull’attualità dello scenario politico italiano, quella che il leader di Azione Carlo Calenda ha proposto, ieri sera, al pubblico del Teatro Giuditta Pasta. Partendo dal proprio libro, titolato “I Mostri”, Calenda parla di quali siano i veri mostri della politica italiana: l’agire per “squadre”, la confusa idea di “destra” e “sinistra” che rende “mostro” l’avversario e non l’incompetente.
“Detto questo, i mostri – chi non sono? Noi pensiamo sempre che siano il nostro avversario, quelli dall’altra parte. Questa è la ragione per cui l’Italia va male. Le cose da fare sono note a tutti. Mancano due cose: il come e il perché non si fanno. E cercando di capire perché non si fanno, io credo ci sia un rapporto malato tra la cittadinanza e la politica. Etimologicamente, “politica” è “l’arte di governo della Polis“. Qual è l’occupazione principale di un politico se non quella di governare? Noi chiediamo ai politici di parlare per slogan, alla pancia dei cittadini – ma bisogna parlare alla testa.”
Questo, secondo Carlo Calenda, divide il “bravo politico” da un “politico eco” che si limita a ripetere i desideri dei cittadini sotto forma di promesse vane.
“La forma di politico “eco”, che ripete solo le preoccupazioni dei cittadini, come nasce? Abbiamo promosso l’idea che chi ci amministrava doveva essere più competente di noi – poi, però, è arrivata l’idea che il politico deve essere come noi, altrimenti urta un po’. ”
Tante le stoccate a Salvini, Di Maio, Meloni e Toninelli – simboli di populismo e sovranismo, elementi da affrontare e sconfiggere alle elezioni.
Ed è proprio su questo punto che nasce il dibattito con Gianfranco Librandi: dal pubblico, il deputato saronnese ribatte che, all’alba del secondo governo Conte, era necessario salvare il Paese dall’inevitabile presa di potere della destra sovranista – tesi con cui Calenda si trova in pieno disaccordo: “Ora hai un po’ meno Salvini e un po’ più Meloni, non avete salvato niente.”
“Io non posso fare alleanza politica con Italia Viva – continua sollecitato da Roberto Poletti – per una ragione molto semplice: Renzi sostiene il governo, noi no. Ma se c’è da sostenere un candidato capace, lo sostengo, indipendentemente dal partito di cui fa parte.”
Inevitabile, a questo punto, la domanda di Poletti al candidato sindaco Pierluigi Gilli: in riferimento al confronto tra i candidati sindaco che si terrà stasera, Poletti sprona il candidato Gilli a dimostrare quanto profonda sia la sua conoscenza di Saronno.
“Sono nato qui, ho vissuto qui, ho studiato qui e qui è stata la mia attività professionale. – risponde il candidato sostenuto da Azione – Sono stato sindaco, conosco la macchina amministrativa.”
E’ Roberto Poletti a spronare il candidato sindaco a parlare del proprio programma, dei propri progetti per Saronno: “Io abito qui a Saronno, anche se ci sto poco. Trovo una città abbandonata, chiusa, sporca, un ospedale il cui futuro è colmo di punti interrogativi. Credo che un Sindaco debba occuparsene.”
“Queste cose – concorda Gilli – dovrebbero essere curate giornalmente, altrimenti diventano interventi straordinari che costano di più.
Poi il tema dell’Ospedale: sembra vada tutto bene, ma ci sono tanti punti di domanda. Si dice che siano stati disposti dalla regione 21 milioni per interventi. 15 milioni sono stati disposti anni fa per la messa a norma, gli altri sono per rendere il nostro ospedale Coronavirus. Bisogna intervenire.”
(in foto: Carlo Calenda e Pierluigi Gilli)
17092020