Super Lega, il no di Licata: “Il calcio è lo sport dei tifosi non del dio denaro che rischia di spegnere la magia”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Licata, capogruppo Pd, in merito al dibattutissimo tema della SuperLega.
Perche no alla Superlega? Perché il calcio non è solo uno sport. Perchè è in contrasto con lo spirito stesso del calcio, quel gioco dove basta un pallone e tanta voglia di corrergli dietro e dove chiunque, ricco o povero, in ogni parte del pianeta ci potrà giocare.
Nei campi di calcio si costruiscono i sogni, da quelli piccoli di periferia dove l’erba non cresce ormai da anni, al Santiago Bernabeu, l’Old trafford, San Siro, Juventus stadium o Allianz Arena che sia.
Il calcio è lo sport dei tifosi, quelli che soffrono non solo per i 90 minuti della partita, quelli che amano la loro squadra quando vince e quando perde. E ce ne sono milioni, la maggior parte non tifa per i grandi club e spesso qui abita il tifo più viscerale.
Atalanta, Torino, Genoa, Hellas Verona piuttosto che Leicester, West Ham, Atletic Bilbao talvolta raccontano storie stupende, storie di uno sport dove il pronostico può essere sovvertito, dove Davide può battere Golia. Dove la propria squadra del cuore, non fa niente se piccola, priva di blasone e con scarsi mezzi finanziari, può riuscire a prevalere su un prato verde.
Mi dispiace che oggi la mia Juve sia parte di chi oggi lavora per realizzare il progetto della Superlega, dimenticandosi cosa sia la qualità del gioco, il merito sportivo, tradendo lo spirito stesso del calcio ed assumendosi il grave rischio di spegnerne la magia.
Cosa ne sa il Dio denaro di chi siano i “gobbi” e di quanto mi faccia piacere essere chiamato così? Cosa ne sa il Dio denaro della magia che c’è dietro ad una maglia, in qualsiasi parte di Italia o del mondo giochi? Niente, proprio niente.
Il calcio è nulla senza i tifosi